Blog Dott. Vincenzo Esposito

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Antivirali

Pubblicato da in Medicina, Salute, Scienza,Ambiete · 24 Settembre 2022
Tags: antivirali
COVID : CHE FARE ?
 LA PILLOLA DEL GIORNO DOPO E LE GOCCE DEL GIORNO PRIMA
                     CAPOVOLGERE LA CLESSIDRA
                                Quale è la realtà ?
   La pandemia di COVID dovuta alla infezione da SARS-CoV-2 è stata dichiarata nel gennaio 2020 e continua a causare mortalità ed effetti a lungo termine ( long-covid ) .
   Sul piano biologico ci sono lacune nella piena comprensione di questo nuovo agente patogeno .
1- Non è ancora chiara l’origine del virus
2- Dal dicembre 2020 ad ora si sono individuate 5 varianti in circolazione
3- Le varianti hanno e stanno determinando una maggiore virulenza della infezione
4- Non è ancora chiara la efficacia dei vaccini disponibili e praticati per rispondere a queste varianti.
 In cosa consiste in pratica la esistenza di una variante, cosa la provoca?
  E’  una mutazione, un cambiamento nella struttura della proteina spike e questo comporta un aumento della possibilità di trasmissione del virus , delle reinfezioni ,la riduzione della protezione di anticorpi neutralizzanti prodotti dalla immunità innata e dalla somministrazione di vaccini , detta anche fuga immunitaria .
  Le varianti conosciute ad oggi sono :
  variante alfa B.1.1.7 identificata in Inghilterra
  variante beta ,B.1.351 identificata in Sud Africa
  variante gamma P.1 identificata in Brasile
  variante delta B.1.617.2 identificata in India
  variante omicron B1.1.529 identificata in Sud Africa e Botswana.
  La omicron ha 30 mutazioni nella composizione in aminoacidi della proteina spike.



Struttura della proteina Spike da SARS-CoV-2. Due catene sono rappresentate tramite la superficie molecolare che evidenzia la forma generale della molecola. La catena S1 è colorata in verde, con in rosso la porzione che serve ad interagire con il recettore ACE2 per infettare le cellule. La catena S2, che contiene la parte della molecola necessaria per l’ingresso del virus nella cellula, è colorata in giallo.
  La proteina spike è fondamentale per avviare il processo di infezione dell'ospite; in altre parole, è l'arma che il  Coronavirus utilizza per provocare l'infezione nota come COVID-19.
  Il processo d'infezione condotto da spike può suddividersi in due momenti:
• Il legame alla cellula ospite. È la fase in cui il virus aggredisce e si lega alle cellule dell'organismo che poi infetterà.
• La fusione della membrana virale (in sostanza del virus) con la membrana della cellula ospite. È la fase che permette al virus di introdursi nelle cellule dell'organismo aggredito e diffondervi il suo genoma
  La cosa più importante perché è la più grave è la costatazione che un numero crescente di infezioni da varianti covid ha dimostrato che i vaccini da soli non sono sufficienti (Noreen S et al. European Journal Pharmacology 2021 . )

2. Vaccini
L'introduzione dei vaccini COVID-19 alla fine del 2020 ha fornito l'opportunità di limitare la trasmissione del virus SARS-CoV-2 e ridurre il numero di ricoveri e decessi (Fig. 3 ). La Food and Drugs Administration (FDA) degli Stati Uniti ha approvato il vaccino Pfizer-BioNTech COVID-19, il vaccino Moderna COVID-19 e il vaccino Janssen COVID-19 per uso di emergenza negli Stati Uniti, mentre l'Agenzia europea per i medicinali (EMA) ha anche autorizzato il vaccino sviluppato da AstraZeneca. Inoltre, altri vaccini vengono utilizzati in tutto il mondo e molti altri sono ancora in fase di sviluppo. L'efficacia e la sicurezza dei vaccini più frequentemente utilizzati sono riassunte in Tabella 4 . Secondo l'OMS, sono state somministrate quasi 7,7 miliardi di dosi di vaccini e circa il 53,2% della popolazione mondiale ha ricevuto almeno la prima dose di vaccino. Tuttavia, la maggior parte dei vaccini sono stati distribuiti in un piccolo numero di paesi altamente sviluppati, lasciando la maggior parte dei paesi in via di sviluppo suscettibili all'infezione da SARS-CoV-2. Inoltre, i dati che valutano l'efficacia dei vaccini contro le varianti di preoccupazione sono limitati e incoerenti, ma la vaccinazione completa sembra proteggere da un grave decorso della malattia e dalla morte di tutti i COV che si verificano (Organizzazione mondiale della sanità, 2021; Fontanet et al., 2021; Lopez Bernal et al., 2021). Inoltre, diversi studi hanno dimostrato un calo dell'immunità acquisita dopo la vaccinazione, specialmente nei pazienti immunocompromessi, ad esempio quelli sottoposti a emodialisi o trattamento farmacologico citotossico con cancro. Ciò contribuisce a un numero crescente di infezioni rivoluzionarie (Shroff et al., 2021; Giunone e Wheatley, 2021; Goldberg et al., 2021; Fowlkes et al., 2021; Davidovic et al., 2021; Campo et al., 2021). Attualmente, diversi paesi hanno sviluppato varie strategie per affrontare questo problema, tra cui dosi aggiuntive di vaccini COVID-19 hanno dimostrato di essere sicure ed efficienti nel rafforzare la risposta immunitaria (Yue et al., 2021; Falsey et al., 2021; Dekervel et al., 2021; Choi et al., 2021; Barros-Martins et al., 2021). Tuttavia, il basso tasso di vaccinazione, insieme al rischio di emergere di varianti SARS-CoV-2 resistenti al vaccino e all'immunità calante, sottolinea la necessità bruciante di sviluppare nuovi farmaci e modalità terapeutiche per COVID-19 (Artese et al., 2020; Twomey et al., 2020; Drożdżal et al., 2020).
Fig. 3
Rappresentazione schematica dei vaccini anti-SARS-CoV-2 disponibili. Il principio, i componenti principali e il meccanismo d'azione di ciascun tipo di vaccino sono stati spiegati in dettaglio nel testo.
Tabella 4
Efficacia dei vaccini approvati dalla FDA contro varianti selezionate di Sars-Cov2 (Gubbay et al., 2021).
Variante del virus
________________________________________
Nome del vaccino Variante Alfa (B.1.1.7) Variante Beta (B.1.351) Variante Delta (B.1.617.2)
Comirnaty (Pfizer BioNTech) Efficacia del vaccino Vs infezione sintomatica Efficacia del vaccino Vs infezione sintomatica Efficacia del vaccino Vs infezione sintomatica
Dose 1 95 % IC 64–68 % 95 % IC 52–67 % ∼56 %
Dose 2 95 % IC 86–91 % 95 % IC 69–92 % 95 % IC 64–95 %
Spikevax (Moderna) Efficacia del vaccino Vs tasso di ospedalizzazione Efficacia del vaccino Vs tasso di ospedalizzazione Efficacia del vaccino Vs tasso di ospedalizzazione
Dose 1 95 % IC 80–86 % 95 % IC 69–92 % ∼78 %
Dose 2 95 % IC 86–96 % Nessuna informazione Nessuna informazione
Vaccino Janssen COVID-19 (Johnson & Johnson) Efficacia del vaccino Vs tasso di infezione sintomatica Efficacia del vaccino Vs tasso di infezione sintomatica Efficacia del vaccino Vs tasso di infezione sintomatica
Dose 1 efficace secondo il produttore efficace secondo il produttore efficace secondo il produttore



 Ci soffermeremo in particolare sulla variante omicron per affrontare i problemi che le varianti pongono all’approccio che è stato prevalente fino a questo momento e per vare un confronto sereno fra la scelta degli antivirali e quello della isoterapia omeopatica o nosodo-terapia omeopatica .
 Le varianti pongono tre problemi :
1-aumento della trasmissibilita’
2-conferire resistenza alle terapie farmacologiche ( non c’è resistenza alle terapie vitaminologiche ed ortomolecolari )
3- possibilità di sfuggita alla immunità indotta dalla infezione
4 ed alla azione dei vaccini .
  La storia della variante omicron comincia con la segnalazione , da parte della OMS , in Sudafrica il 24 novembre 2021.
  E’ stata indicata con la sigla B.1.1529 il 26 novembre come variante di preoccupazione .
  Negli Stati Uniti si è avuto il primo caso di infezione il 1 dicembre .Dall’8 dicembre in 22 stati si era osservata almeno un caso
  Seguire il problema delle varianti significa mettere in atto un programma internazionale di  sorveglianza genomica .
  In Italia viene realizzata dalla IZSLT dell’istituto zooprofilattico della regione Lazio e Toscana nell’ambito delle attività raccomandate dalla circolare n 644 del ministero della salute dell’8\01\21 “ indicazioni operative relative al rischio diffusione di nuove varianti SARS-CoV2 in unione europea \spazio economico europeo (UE\SEE): misure di prevenzione per i viaggiatori e sorveglianza di laboratorio “ .
  Questa circolare riprende la raccomandazione del Organizzazione Mondiale della Sanita’ e dell’EUROPEAN CENTRE FOR DISEASE PREVENTIONAND CONTROLL (EDC) .
  Lo scopo della agenzia è duplice :
1- Rischio di diffusione di varianti rilevanti del virus
2- Attenzione alle metodologie scientifiche in uso per tracciare le varianti nello spazio e nel tempo
  Le sequenze ottenute vengono depositate presso banche dati di consenso internazionale ad accesso libero e condivise con gli enti regionali e nazionali .
  In Campania  la attività è  svolta dalla Direzione del laboratorio di microbiologia e virologia del Cotugno  e dal laboratorio di virologia dell’istituto zooprofilattico sperimentale del mezzogiorno ed il TIGEM
  Un a informazione importante è che la metà dei tamponi rapidi o antigenici non sono processabili per la analisi genetica .
  Ma soprattutto in America alla data dell’8 dicembre 2021 il 74% dei casi di infezione da covid avevano completato il ciclo vaccinale con tre dosi.
  A questo punto I problemi da affrontare sono  : diagnostica precoce ed affidabile , sviluppo di antivirali per via orale visto che i vaccini non risolvono il problema .
  Questo è la strategia della biologia e della medicina non-quantistica.
                              FARMACI ANTIVIRALI
  A questo punto la scelta dei farmaci antivirali è la strada obbligata o il ripiego dopo il fallimento della strategia di privilegiare solo l’intervento farmacologico costituito dal vaccino come procedura di massa.
  La strada da perseguire viene dalla isoterapia omeopatica , dalla vitaminologia e dalla terapia ortomolecolare come abbiamo scritto nel libro LE VIBRAZIONI DELLA SALUTE  GIAMMARINO EDITORE .
  Le informazioni che vengono fornite di seguito sono ricavate dalla letteratura internazionale, precisamente da :MEDICAL SCIENCE MONITOR 2022 28: e935952-1-e935952-4 che chiunque può consultare in rete su PUB MED.
                             MOLNUPIRAVIR (LAGEVRIO )
   Questo è il primo antivirale scoperto in Inghilterra il 4 novembre 2021 che ha ricevuto la approvazione normativa dalla Medical Regulatory Agency (MHRA)nel Regno Unito
  E’ stato sviluppato presso la Memory University da Drug Innovation Ventures che è stata acquistata da Ridegeback Biotherapeutics di Miami in collaborazione con la Merck.
                                         INDICAZIONI
  E’ stata posta una condizione , va prescritta per pazienti a rischio di COVID-19 grave risultati positivi a seguito di test a flusso laterale di un tampone rinofaringe.
           COSA E’ UN TEST A FLUSSO LATERALE
  E’ un Test rapido antigenico covid-19 clungene effettuato su tampone rino-faringeo

  E’ un metodo di immunodosaggio a flusso laterale per la rilevazione qualitativa dell'antigene nucleocapside della SARS CoV-2 in tamponi nasofaringei e orofaringei di individui sospettati di essere infettati da COVID-19.
  Rilevando la presenza dell’antigene nucleocapside CoV-2 della SARS detto proteina Spike. L'antigene è generalmente rilevabile in tamponi rinofaringei e tamponi orofaringei durante la fase acuta dell'infezione.

  I risultati positivi indicano la presenza di antigene virale, ma è necessario avere informazioni sulla storia clinica del paziente e altre informazioni diagnostiche per determinare lo stato dell'infezione.
  I risultati positivi non escludono la possibilità di un'infezione batterica o di una coinfezione con altri virus. L'agente patogeno individuato potrebbe non essere l'unica causa della malattia.
  I risultati negativi non escludono l'infezione da SARS-CoV-2 e non devono essere utilizzati come unica base per le decisioni di trattamento .
  Il kit  di rilevamento rapido dell'antigene COVID-19 è destinato all'uso da parte di personale di  laboratorio clinico addestrato in quanto  è  specificamente indicato e studiato per la procedura  diagnostica in vitro .

   L’immunodosaggio a flusso laterale utilizza il principio della tecnologia a sandwich a doppio anticorpo. L'anticorpo monoclonale SARS-CoV-2 verso la proteina spike viene  coniugato a microparticelle colorate e utilizzato come rivelatore e spruzzato sulla piastra di coniugazione. Durante il test, l'antigene SARS-CoV-2 nel campione interagisce con l'anticorpo SARS-CoV-2 coniugato per colorare le microparticelle formando un complesso antigene-anticorpo marcato con l'antigene.
  Questo complesso migra per azione capillare sulla membrana verso la linea di prova dove viene catturato dall'anticorpo monoclonale contro la  proteina Spike dando una colorazione
  Una linea di prova colorata (T) sarebbe visibile nella finestra dei risultati se gli antigeni SARS-CoV-2 fossero presenti nel campione.
  L'assenza della linea T indica un risultato negativo. La linea di controllo (C) viene utilizzata come controllo procedurale e dovrebbe essere sempre visualizzata quando la procedura di prova viene eseguita correttamente.


MECCANISMO DI AZIONE
   Agisce provocando un aumento nella frequenza delle mutazioni dell’RNA virale per compromettere la replicazione del covid con un meccanismo di mutagenesi in due fasi ed esplicando una azione ad ampio spettro  .
  Esattamente si chiama MUTAGENESI LETALE ed è una geniale strategia antivirale.

  L’RNA virale è costituito da basi azotate A=ADENINA C=CITOSINA G= GUANINA u= URACILE
   Questa sequenza di basi viene alterata sostituendo la base giusta con la stessa modificata dalla incorporazione di una molecola detta analogo nucleosidico
  In questo disegno viene indicato come la molecola di un analogo nucleosidico ,noto un poco a tutti perche’ si tratta della molecola dell’aciclovir usata per combattere le infezioni erpetiche , si incorpora nella base costituita dalla guanina e quindi modifica tutte le molecole di guanina che costituiscono il virus dell’herpes e quindi portano a virus herpetici sempre meno capaci di infettare perchè sono andati incontro a mutazioni in numero letale per il virus .
  In questo modo il virus nel moltiplicarsi dà vita a virus sempre più mutati fino a generare virus incapaci di infettare o che comunque hanno perso la loro forza o virulenza iniziale .
  Più velocemente si replica , più copie mutate vanno in giro con minore o,  ad un certo punto ,quasi nulla capacità di infettare .
  Su questo farmaco sono stati fatti studi di prima, seconda e terza fase ed è stata quindi autorizzata la vendita per la somministrazione



                COSA SONO GLI STUDI DI FASE ?   
  
  Prima che un nuovo farmaco venga immesso sul mercato, è necessario verificare la sua efficacia e che non arrechi danni alla salute. Per comprendere le sue proprietà, quantificare il rapporto tra gli eventuali rischi ed i benefici che se ne traggono dalla sua assunzione, la molecola chimica che aspira a diventare un farmaco è sottoposta a una lunga serie di studi, condotti prima in laboratorio e su animali e poi sull’uomo.
  Queste ricerche, la cui durata oscilla in genere tra i sei ed i dieci anni, sono molto dispendiose e sono a carico dell’industria farmaceutica. Le ricerche si articolano in diverse fasi:
 sperimentazione preclinica: studi “in vitro” ed “in vivo” sugli animali;
 sperimentazione clinica: studi cosiddetti di fase I, di fase II, di fase III, e di fase IV eseguiti sull’uomo.
Per ragioni di sicurezza, tutti i trials clinici (cioè le “prove cliniche”) sono progettati per escludere donne in età fertile, gravide e le donne che diventeranno gravide durante lo studio. In alcuni casi i partner maschili di quelle donne sono esclusi o è loro richiesto di prendere provvedimenti per il controllo delle nascite.
Fase I (sicurezza del farmaco)
Gli studi clinici di Fase I sono i primi studi su un nuovo principio attivo condotti nell’uomo, con lo scopo di fornire una valutazione preliminare sulla sicurezza ed un primo profilo dell’attività farmacologica nell’uomo. Normalmente per la prima fase viene selezionato un piccolo gruppo di volontari sani (circa 20-60 persone), vi sono comunque alcune circostanze in cui sono utilizzati pazienti reali, come pazienti in fase terminale o persone che non hanno altre opzioni terapeutiche e che hanno accettato di sottoporsi alla sperimentazione. Queste eccezione avvengono spesso nei trial con pazienti oncologici o con AIDS. Questa fase include trials designati per misurare la sicurezza, farmacovigilanza, tollerabilità, farmacocinetica e la farmacodinamica di un farmaco. Misurano farmacocinetica e metabolismo del farmaco, il suo meccanismo di azione e la sua farmacodinamica. Il soggetto che riceve il farmaco è normalmente tenuto in osservazione per un tempo multiplo di parecchie emivite del farmaco.
I trial in fase I normalmente includono il dose-ranging, normalmente chiamato studio dose escalation, cosicché si possa trovare la dose appropriata per uso terapeutico.
Il dosaggio testato è normalmente una frazione della dose che causa danno nella sperimentazione su animali. I volontari ricevono un indennizzo economico (che a volte può raggiungere cifre di diverse migliaia di euro) per il disagio causato dal loro tempo passato in un centro apposito e dagli eventuali effetti collaterali causati dal farmaco stesso.
Fase II (effetto del trattamento iniziale)
Gli studi clinici di Fase II sono invece studi terapeutici pilota il cui scopo è quello di dimostrare l’attività e di valutare la sicurezza di un principio attivo in pazienti affetti da una malattia per la quale il principio attivo è proposto. Gli studi vengono condotti su un numero limitato di soggetti e spesso, in uno stadio più avanzato, secondo uno schema comparativo, con altri farmaci o placebo.
Fase III (valutazione generale)
Gli studi clinici di Fase III sono condotti su gruppi di pazienti più numerosi (da centinaia a migliaia di individui) per confrontare l’effetto del nuovo trattamento rispetto al trattamento standard utilizzato nella pratica clinica od al placebo.  Le ricerche cliniche di Fase III sono randomizzate e in doppio cieco.     In quest’ultima fase sperimentale l’andamento e le caratteristiche delle più frequenti reazioni avverse devono essere indagati e si devono esaminare le caratteristiche del medicinale sperimentale, come ad esempio le interazioni clinicamente rilevanti con altri farmaci, la risposta in funzione di fattori particolari, quali l’età o il sesso.

Fase IV (sorveglianza Post-Marketing)
I trials in fase IV sono anche chiamati come trials di sorveglianza Post-Marketing. Essi coinvolgono la sorveglianza sulla sicurezza farmacovigilanza e supporto tecnico in corso per un farmaco dopo che ha ricevuto il permesso di essere venduto. Gli studi in fase IV possono essere richiesti dall’autorità regolatrice o possono essere sottoposti dalla compagnia farmaceutica per ragioni di competitività (trovare un nuovo mercato per la molecola) od altre ragioni (per esempio il farmaco potrebbe non essere stato prestato sull’interazione con altre molecole o in certi gruppi di popolazione, come ad esempio donne gravide, che difficilmente si sottoporrebbero da sole al test). La sorveglianza sulla sicurezza è progettata per trovare ogni evento avverso raro od a lungo tempo, su una più grande popolazione di pazienti ed un periodo più lungo di quello possibile durante le fasi I-III. Effetti pericolosi scoperti nella Fase IV possono esitare in un ritiro dal commercio del farmaco o la restrizione dello stesso.
Autorizzazione all’immissione al commercio
  Nel caso del farmaco di cui ci stiamo occupando c’è un grande rischio per l’uomo ed è questo: l’analogo nucleosidico , cioè la base o mattoncino che viene inserito allo scopo di modificare la base giusta per una corretta sintesi di proteine virali responsabili della infezione , può  essere   incorporato anche nel DNA della cellula ospite con il rischio si sviluppo di tumori come è stato dimostrato in colture cellulari umane
( vedi ZHOU S ET AL . INFECTIOUS DESEASE 2021 DOI: 10.1083 )
            POSOLOGIA E MODALITA’ DI SOMMINISTRAZIONE

                            NIRMATRELVIR – RITONAVIR (PAXLOVID )
  Questo farmaco ha lo scopo di inibire l’ingresso del covid nella cellula ospite, cosa che il virus realizza tramite la interazione con il recettore ACE
  Questa interazione è mediata da un enzima che prende il nome di serina proteasi transmembrana ed è indicato con la sigla   TMPRSS2     
   Questo farmaco inibisce questo enzima che catalizza la rottura del legame peptidico delle proteine che nel caso della infezione da covid significa che la azione di questo enzima permette al virus di appoggiarsi sulla membrana cellulare e di fondersi con essa, perforarla o di aderire alla stessa sfruttando la endocitosi che la cellula ospite attiva per inglobare il virus e aggredirlo chimicamente all’interno della cellula, per penetrare in profondità e sfruttare la cellula per sopravvivere    
  Questa azione di sbarramento all’ingresso lo svolge già la molto più economica  bromexina , cioe’ il bisolvon che costa 6 euro e la quercitina insieme alla clorochina .
  Abbiamo già un armamentario economico , di facile disponibilita’ per cui potremmo fare a meno di un prodotto nuovo , costoso e soprattutto controindicato per persone che hanno insufficienza epatica o renale e per effetti collaterali quali nausea , diarrea , aumento della pressione sanguigna .
  Ma soprattutto non va usato se si hanno allergie , in caso di gravidanza o in casi in cui s stanno pianificando gravidanze o in allattamento o patologie gravi .
  Riportiamo i farmaci con il cui uso è controindicata la somministrazione del paxlovid
alfuzosina  che si usa per la ipertrofia prostatica ,
petidina è un analgesico ,
piroxicam  antinfiammatorio non cortisonico ,
propossifene  è un analgesico ,
ranolazina antianginoso
amiodarone antiaritmico insieme al dronedarone ed alla flecainide propafenone chinidina ,
colchicina  che è un antigottoso
farmaci usati in ambito psichiatrico lurasidone  primozide ,clozapina,diidroergotamina ergotamina metilergomovina
farmaci largamente usati per il trattamento di dislipidemie lovastatina simvastatina
sildenafil  usato per la disfunzione erettile
e benzodiazepine triazolam
  come potete vedere e così vasto l’ambito delle patologie in cui non va usato il farmaco che non si capisce come lo si possa somministrare alla popolazione in massa dal momento che sono numerosi i casi in cui essi si usano

  Riportiamo il comunicato ufficiale della FDA americana
  Fda rilascia l'autorizzazione all'uso di emergenza per Paxlovid per il trattamento dell'infezione da COVID-19
Mercoledì 22 dicembre 2021, la Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti ha rilasciato un'autorizzazione all'uso di emergenza1 (EUA) per Paxlovid di Pfizer (nirmatrelvir e ritonavir) per il trattamento dell'infezione da COVID-19 da lieve a moderata in pazienti di età pari o superiore a 12 anni e di peso superiore a 40 kg (88 libbre) ad alto rischio2 di progressione verso COVID-19 grave, incluso il ricovero in ospedale o il decesso3. Paxlovid non è autorizzato per la prevenzione pre-esposizione o post-esposizione di COVID-19 o per l'inizio del trattamento in coloro che richiedono il ricovero in ospedale a causa di COVID-19 grave o critico e i pazienti devono avere risultati positivi del test diretto SARS-CoV-2.
Un recente studio clinico randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo è stato condotto per studiare Paxlovid per il trattamento di oltre 2.000 adulti sintomatici non ospedalizzati di età pari o superiore a 18 anni con una diagnosi confermata in laboratorio di infezione da SARS-CoV-2 e con un fattore di rischio prespecificato per la progressione verso una malattia grave o avevano 60 anni e più indipendentemente dalle condizioni mediche croniche prespecificate. Paxlovid ha ridotto significativamente la percentuale di persone con ospedalizzazione correlata a COVID-19 o morte per qualsiasi causa dell'88% rispetto al placebo tra i pazienti trattati entro cinque giorni dall'insorgenza dei sintomi e che non hanno ricevuto il trattamento con anticorpi monoclonali terapeutici COVID-19. Inoltre, solo lo 0,8% che ha ricevuto Paxlovid è stato ricoverato in ospedale o è morto durante 28 giorni di follow-up rispetto al 6% dei pazienti che hanno ricevuto placebo. La sicurezza e l'efficacia di Paxlovid per il trattamento del COVID-19 continuano a essere valutate4.
Possibili effetti collaterali di Paxlovid includono alterato senso del gusto, diarrea, ipertensione e dolori muscolari. Poiché Paxlovid contiene ritonavir, un potente inibitore dell'enzima Citocromo P450 3A4 (CYP3A4), si deve usare precauzione nei pazienti che potrebbero avere un'infezione da HIV non diagnosticata e/o stanno assumendo farmaci che potrebbero essere influenzati da questa inibizione. Inoltre, i pazienti con malattie epatiche o renali sottostanti necessitano di una considerazione speciale5.
  Paxlovid viene somministrato sotto forma di tre compresse (due compresse di nirmatrelvir e una compressa di ritonavir) assunte insieme per via orale due volte al giorno per cinque giorni, per un totale di 30 compresse e deve essere iniziato il prima possibile dopo la diagnosi di COVID-19 ed entro cinque giorni dall'insorgenza dei sintomi. Paxlovid è disponibile solo su prescrizione medica e le schede informative EUA per i pazienti possono essere trovate collegate di seguito6.
  Il governo federale ha acquistato un totale di 10 milioni di corsi di Paxlovid che saranno forniti gratuitamente ai dipartimenti sanitari statali e territoriali. Anche se il prodotto sarà inizialmente limitato, la produzione aumenterà in modo significativo nei prossimi mesi. I primi 65.000 corsi di Paxlovid saranno resi disponibili per la spedizione in stati e territori e in alcune cliniche sanitarie finanziate da HRSA e inizieranno ad arrivare in stati e territori durante la prima settimana di gennaio. L'Alabama riceverà 780 corsi per pazienti (con un minimo di 20 corsi per sito) per questa prima assegnazione, sufficienti per circa 39 siti.
  Con l'obiettivo di dare priorità all'equa distribuzione e all'accesso agli antivirali orali in alabama, l'Alabama Department of Public Health (ADPH) inizialmente collaborerà con un Federal Retail Pharmacy Partner utilizzando un modello di erogazione della farmacia. Questo partner ha la più ampia portata di sedi farmaceutiche nello stato dell'Alabama, aiutandoci a raggiungere il nostro obiettivo di distribuzione equa e accesso ai prodotti. Una volta aumentata l'allocazione, ADPH inizierà ad espandere siti e provider.
  È importante sottolineare che Paxlovid non è un sostituto della vaccinazione in individui per i quali sono raccomandate la vaccinazione COVID-19 e una dose di richiamo. La FDA, i Centers for Disease Control and Prevention (CDC) e l'ADPH esortano il pubblico a vaccinarsi e ricevere un richiamo se idoneo.
1. https://www.fda.gov/media/155049/download
  il farmaco viene somministrato due volte al giorno con due di nirmatrelvir e una di ritonavir per 5 giorni arrivando fino a 30 cp
  E’ chiaro che la strategia vaccinale e’ fallita e che quella che viene messa in campo oggi e’ quella della disponibilità di farmaci antivirali efficaci ma a basso costo che possono essere somministrati nelle comunità in una fase precoce della infezione da SARS-CoV-2
  In Europa l’EMA  ha dato parere favorevole in modo da supportare le autorità nazionali che potrebbero decidere sull’uso precoce del medicinale prima della autorizzazione alla immissione in commercio , ad esempio emergenze epidemiche .
  Meglio il vecchio e noto bisolvon insieme alla quercitina e alla colchicina ma soprattutto perché più fisiologica la isoterapia con il nosode di cui parleremo adesso
     LA AUOISOIMMUNIZZAZIONE COME
                     ALTERNATIVA                    
   CON LA AUTOISOIMMUNIZZAZIONE PASSIAMO DALLA BIOLOGIA MOLECOLARE ALLA BIOFISICA E POSSIAMO RITENERLA UNA VERA ALTERNATIVA ALLA VACCINAZIONE FALLITA’ NEL SUO OBIETTIVO E FORIERA DI ALTRI PROBLEMI E ALLA FARMACOLOGIA DEGLI ANTIVIRALI
     Quella che  chiamiamo infezione da batteri o virus o contaminazione chimica  , dal punto di vista della biologia quantistica , è riconducibile ad una frequenza elettromagnetica espressa come una onda con una sua intensità, una sua durata ed una sua morfologia .
-   IL NOSODE O IL VACCINO OMEOPATICO , E’ UN PREPARATO ISOPATICO PERCHE’ PREPARATO da materiale patologico PRELEVATO DALLA STESSA PERSONA AMMALATA O CHE SI PRESUME TALE  : sangue,pus,secrezione o escrezione corporea,frammento di tessuto patologico o coltura batterica.
  LE DUE CONSEGUENZE CHE DERIVANO DA QUESTA DEFINIZIONE SONO :
1-LA QUANTITA’ DI MATERIALE DI PARTENZA è estremamente piccola se non inesistente in quanto in omeopatia è la struttura informazionale energetica non la sostanza in sé a svolgere il lavoro biologico
2-IL NOSODE stimola l’intero sistema immunitario a reagire verso una specifica malattia
STIMOLANDO LA PRODUZIONE DI ANTICORPI SPECIFICI e la immunità cellulo mediata eRIATTIVANDO IL  METABOLISMO NORMALE
SOMMINISTRANDO VIBRAZIONI SPECIFICHE
AL SISTEMA ( psiconeuroendocrinoimmunologico )PNEI DISATTIVATO DALLA PRESENZA DI SOSTANZE TOSSICHE O VELENOSE
  VENENDO ORA ALL’ASPETTo  OPERATIVO , DICIAMO INNANZITUTTO CHE E’ UNA STRATEGIA PERSONALIZZATA PERCHE’ PARTE DALLE STESSE SECREZIONI DEL PAZIENTE CHE FUNZIONANO COME AUTOVACCINO.

Esse rappresentano le condizioni patologiche dei vari organi.
  Se ciò che  chiamiamo infezione da batteri o virus o contaminazione chimica  , è riconducibile ad una frequenza elettromagnetica espressa come una onda con una sua intensità, una sua durata ed una sua morfologia .
•   ESSA VA RAPPRESENTATA SU UN SISTEMA DI ASSI CARTESIANI COME UNA ONDA POSITIVA
  RILEVATA GRAZIE ALL’USO DI STRUMENTI CAPACI DI RILEVARE IL SEGNALE NELLA BANDA DELLE TERAHERTZ 10 ALLA 12^
Ed invertite da filtri Passabanda che producono una inversione di polarita’  
    Immaginiamo di essere al centro di un radar
 Poiche’ irraggiamo e siamo allo stesso tempo attraversati da energia facciamo una scannerizzazione continua delle frequenze emesse dagli altri esseri viventi che ci  circondano  a partire dai virus ad altri animali e piante .
 
          QUESTA CAPACITA’ CI PERMETTE DI INTERCETTARE IL SEGNALE ED ATTIVARE LA PARTE INNATA DELLA RISPOSTA IMMUNITARIA PRIMA CHE RAGGIUNGA LA NOSTRA STRUTTURA MATERIALE .
 LA DILUIZIONE OMEOPATICA COSTITUISCE LA FREQUENZA DI INTERCETTAZIONE .
  SI PASSA DALLA D3 CHE E’ LA PIU’ VICINA AL NOSTRO CORPO ED E’  COSTITUITA  DA UNA  MAGGIORE CONCENTRAZIONE DI MATERIA ( CARICA VIRALE – TAMPONE MOLECOLARE ) ALLA D 400 CHE E’ LA PIU’ LONTANA DAL NOSTRO CORPO ED E’ QUINDI COSTITUITA SOLO DA FREQUENZE ELETTROMAGNETICHE .
  RILEVARE IL SEGNALE ( SECREZIONE DEL PAZIENTE ) , RICONOSCERNE LA IDENTITA’ CONFRONTANDOLO CON LA FREQUENZA IN DIGITALE PRESENTE SU UN SOFTWARE , PRODURRE ATTRAVERSO I FILTRI DI INVERSIONE DI FREQUENZA DELL’APPARECCHIO MORA , SONO LE TAPPE ATTRAVERSO LE QUALI SI ARRIVA ALLA PRODUZIONE DI UNA SOLUZIONE IDROALCOOLICA IN CUI E’ INSCRITTA LA INFORMAZIONE INVERTITA DI POLARITA’ CHE PERMETTE DI COLPIRE IL NEMICO IN MANIERA SPECIFICA E , PER COSI’ DIRE , IN TEMPO REALE .

                   




COVID : CHE FARE ?
 LA PILLOLA DEL GIORNO DOPO E LE GOCCE DEL GIORNO PRIMA
                     CAPOVOLGERE LA CLESSIDRA
                                Quale è la realtà ?
   La pandemia di COVID dovuta alla infezione da SARS-CoV-2 è stata dichiarata nel gennaio 2020 e continua a causare mortalità ed effetti a lungo termine ( long-covid ) .
   Sul piano biologico ci sono lacune nella piena comprensione di questo nuovo agente patogeno .
5- Non è ancora chiara l’origine del virus
6- Dal dicembre 2020 ad ora si sono individuate 5 varianti in circolazione
7- Le varianti hanno e stanno determinando una maggiore virulenza della infezione
8- Non è ancora chiara la efficacia dei vaccini disponibili e praticati per rispondere a queste varianti.
 In cosa consiste in pratica la esistenza di una variante, cosa la provoca?
  E’  una mutazione, un cambiamento nella struttura della proteina spike e questo comporta un aumento della possibilità di trasmissione del virus , delle reinfezioni ,la riduzione della protezione di anticorpi neutralizzanti prodotti dalla immunità innata e dalla somministrazione di vaccini , detta anche fuga immunitaria .
  Le varianti conosciute ad oggi sono :
  variante alfa B.1.1.7 identificata in Inghilterra
  variante beta ,B.1.351 identificata in Sud Africa
  variante gamma P.1 identificata in Brasile
  variante delta B.1.617.2 identificata in India
  variante omicron B1.1.529 identificata in Sud Africa e Botswana.
  La omicron ha 30 mutazioni nella composizione in aminoacidi della proteina spike.



Struttura della proteina Spike da SARS-CoV-2. Due catene sono rappresentate tramite la superficie molecolare che evidenzia la forma generale della molecola. La catena S1 è colorata in verde, con in rosso la porzione che serve ad interagire con il recettore ACE2 per infettare le cellule. La catena S2, che contiene la parte della molecola necessaria per l’ingresso del virus nella cellula, è colorata in giallo.
  La proteina spike è fondamentale per avviare il processo di infezione dell'ospite; in altre parole, è l'arma che il  Coronavirus utilizza per provocare l'infezione nota come COVID-19.
  Il processo d'infezione condotto da spike può suddividersi in due momenti:
• Il legame alla cellula ospite. È la fase in cui il virus aggredisce e si lega alle cellule dell'organismo che poi infetterà.
• La fusione della membrana virale (in sostanza del virus) con la membrana della cellula ospite. È la fase che permette al virus di introdursi nelle cellule dell'organismo aggredito e diffondervi il suo genoma
  La cosa più importante perché è la più grave è la costatazione che un numero crescente di infezioni da varianti covid ha dimostrato che i vaccini da soli non sono sufficienti (Noreen S et al. European Journal Pharmacology 2021 . )

2. Vaccini
L'introduzione dei vaccini COVID-19 alla fine del 2020 ha fornito l'opportunità di limitare la trasmissione del virus SARS-CoV-2 e ridurre il numero di ricoveri e decessi (Fig. 3 ). La Food and Drugs Administration (FDA) degli Stati Uniti ha approvato il vaccino Pfizer-BioNTech COVID-19, il vaccino Moderna COVID-19 e il vaccino Janssen COVID-19 per uso di emergenza negli Stati Uniti, mentre l'Agenzia europea per i medicinali (EMA) ha anche autorizzato il vaccino sviluppato da AstraZeneca. Inoltre, altri vaccini vengono utilizzati in tutto il mondo e molti altri sono ancora in fase di sviluppo. L'efficacia e la sicurezza dei vaccini più frequentemente utilizzati sono riassunte in Tabella 4 . Secondo l'OMS, sono state somministrate quasi 7,7 miliardi di dosi di vaccini e circa il 53,2% della popolazione mondiale ha ricevuto almeno la prima dose di vaccino. Tuttavia, la maggior parte dei vaccini sono stati distribuiti in un piccolo numero di paesi altamente sviluppati, lasciando la maggior parte dei paesi in via di sviluppo suscettibili all'infezione da SARS-CoV-2. Inoltre, i dati che valutano l'efficacia dei vaccini contro le varianti di preoccupazione sono limitati e incoerenti, ma la vaccinazione completa sembra proteggere da un grave decorso della malattia e dalla morte di tutti i COV che si verificano (Organizzazione mondiale della sanità, 2021; Fontanet et al., 2021; Lopez Bernal et al., 2021). Inoltre, diversi studi hanno dimostrato un calo dell'immunità acquisita dopo la vaccinazione, specialmente nei pazienti immunocompromessi, ad esempio quelli sottoposti a emodialisi o trattamento farmacologico citotossico con cancro. Ciò contribuisce a un numero crescente di infezioni rivoluzionarie (Shroff et al., 2021; Giunone e Wheatley, 2021; Goldberg et al., 2021; Fowlkes et al., 2021; Davidovic et al., 2021; Campo et al., 2021). Attualmente, diversi paesi hanno sviluppato varie strategie per affrontare questo problema, tra cui dosi aggiuntive di vaccini COVID-19 hanno dimostrato di essere sicure ed efficienti nel rafforzare la risposta immunitaria (Yue et al., 2021; Falsey et al., 2021; Dekervel et al., 2021; Choi et al., 2021; Barros-Martins et al., 2021). Tuttavia, il basso tasso di vaccinazione, insieme al rischio di emergere di varianti SARS-CoV-2 resistenti al vaccino e all'immunità calante, sottolinea la necessità bruciante di sviluppare nuovi farmaci e modalità terapeutiche per COVID-19 (Artese et al., 2020; Twomey et al., 2020; Drożdżal et al., 2020).
Fig. 3
Rappresentazione schematica dei vaccini anti-SARS-CoV-2 disponibili. Il principio, i componenti principali e il meccanismo d'azione di ciascun tipo di vaccino sono stati spiegati in dettaglio nel testo.
Tabella 4
Efficacia dei vaccini approvati dalla FDA contro varianti selezionate di Sars-Cov2 (Gubbay et al., 2021).
Variante del virus
________________________________________
Nome del vaccino Variante Alfa (B.1.1.7) Variante Beta (B.1.351) Variante Delta (B.1.617.2)
Comirnaty (Pfizer BioNTech) Efficacia del vaccino Vs infezione sintomatica Efficacia del vaccino Vs infezione sintomatica Efficacia del vaccino Vs infezione sintomatica
Dose 1 95 % IC 64–68 % 95 % IC 52–67 % ∼56 %
Dose 2 95 % IC 86–91 % 95 % IC 69–92 % 95 % IC 64–95 %
Spikevax (Moderna) Efficacia del vaccino Vs tasso di ospedalizzazione Efficacia del vaccino Vs tasso di ospedalizzazione Efficacia del vaccino Vs tasso di ospedalizzazione
Dose 1 95 % IC 80–86 % 95 % IC 69–92 % ∼78 %
Dose 2 95 % IC 86–96 % Nessuna informazione Nessuna informazione
Vaccino Janssen COVID-19 (Johnson & Johnson) Efficacia del vaccino Vs tasso di infezione sintomatica Efficacia del vaccino Vs tasso di infezione sintomatica Efficacia del vaccino Vs tasso di infezione sintomatica
Dose 1 efficace secondo il produttore efficace secondo il produttore efficace secondo il produttore



 Ci soffermeremo in particolare sulla variante omicron per affrontare i problemi che le varianti pongono all’approccio che è stato prevalente fino a questo momento e per vare un confronto sereno fra la scelta degli antivirali e quello della isoterapia omeopatica o nosodo-terapia omeopatica .
 Le varianti pongono tre problemi :
1-aumento della trasmissibilita’
2-conferire resistenza alle terapie farmacologiche ( non c’è resistenza alle terapie vitaminologiche ed ortomolecolari )
3- possibilità di sfuggita alla immunità indotta dalla infezione
4 ed alla azione dei vaccini .
  La storia della variante omicron comincia con la segnalazione , da parte della OMS , in Sudafrica il 24 novembre 2021.
  E’ stata indicata con la sigla B.1.1529 il 26 novembre come variante di preoccupazione .
  Negli Stati Uniti si è avuto il primo caso di infezione il 1 dicembre .Dall’8 dicembre in 22 stati si era osservata almeno un caso
  Seguire il problema delle varianti significa mettere in atto un programma internazionale di  sorveglianza genomica .
  In Italia viene realizzata dalla IZSLT dell’istituto zooprofilattico della regione Lazio e Toscana nell’ambito delle attività raccomandate dalla circolare n 644 del ministero della salute dell’8\01\21 “ indicazioni operative relative al rischio diffusione di nuove varianti SARS-CoV2 in unione europea \spazio economico europeo (UE\SEE): misure di prevenzione per i viaggiatori e sorveglianza di laboratorio “ .
  Questa circolare riprende la raccomandazione del Organizzazione Mondiale della Sanita’ e dell’EUROPEAN CENTRE FOR DISEASE PREVENTIONAND CONTROLL (EDC) .
  Lo scopo della agenzia è duplice :
3- Rischio di diffusione di varianti rilevanti del virus
4- Attenzione alle metodologie scientifiche in uso per tracciare le varianti nello spazio e nel tempo
  Le sequenze ottenute vengono depositate presso banche dati di consenso internazionale ad accesso libero e condivise con gli enti regionali e nazionali .
  In Campania  la attività è  svolta dalla Direzione del laboratorio di microbiologia e virologia del Cotugno  e dal laboratorio di virologia dell’istituto zooprofilattico sperimentale del mezzogiorno ed il TIGEM
  Un a informazione importante è che la metà dei tamponi rapidi o antigenici non sono processabili per la analisi genetica .
  Ma soprattutto in America alla data dell’8 dicembre 2021 il 74% dei casi di infezione da covid avevano completato il ciclo vaccinale con tre dosi.
  A questo punto I problemi da affrontare sono  : diagnostica precoce ed affidabile , sviluppo di antivirali per via orale visto che i vaccini non risolvono il problema .
  Questo è la strategia della biologia e della medicina non-quantistica.
                              FARMACI ANTIVIRALI
  A questo punto la scelta dei farmaci antivirali è la strada obbligata o il ripiego dopo il fallimento della strategia di privilegiare solo l’intervento farmacologico costituito dal vaccino come procedura di massa.
  La strada da perseguire viene dalla isoterapia omeopatica , dalla vitaminologia e dalla terapia ortomolecolare come abbiamo scritto nel libro LE VIBRAZIONI DELLA SALUTE  GIAMMARINO EDITORE .
  Le informazioni che vengono fornite di seguito sono ricavate dalla letteratura internazionale, precisamente da :MEDICAL SCIENCE MONITOR 2022 28: e935952-1-e935952-4 che chiunque può consultare in rete su PUB MED.
                             MOLNUPIRAVIR (LAGEVRIO )
   Questo è il primo antivirale scoperto in Inghilterra il 4 novembre 2021 che ha ricevuto la approvazione normativa dalla Medical Regulatory Agency (MHRA)nel Regno Unito
  E’ stato sviluppato presso la Memory University da Drug Innovation Ventures che è stata acquistata da Ridegeback Biotherapeutics di Miami in collaborazione con la Merck.
                                         INDICAZIONI
  E’ stata posta una condizione , va prescritta per pazienti a rischio di COVID-19 grave risultati positivi a seguito di test a flusso laterale di un tampone rinofaringe.
           COSA E’ UN TEST A FLUSSO LATERALE
  E’ un Test rapido antigenico covid-19 clungene effettuato su tampone rino-faringeo

  E’ un metodo di immunodosaggio a flusso laterale per la rilevazione qualitativa dell'antigene nucleocapside della SARS CoV-2 in tamponi nasofaringei e orofaringei di individui sospettati di essere infettati da COVID-19.
  Rilevando la presenza dell’antigene nucleocapside CoV-2 della SARS detto proteina Spike. L'antigene è generalmente rilevabile in tamponi rinofaringei e tamponi orofaringei durante la fase acuta dell'infezione.

  I risultati positivi indicano la presenza di antigene virale, ma è necessario avere informazioni sulla storia clinica del paziente e altre informazioni diagnostiche per determinare lo stato dell'infezione.
  I risultati positivi non escludono la possibilità di un'infezione batterica o di una coinfezione con altri virus. L'agente patogeno individuato potrebbe non essere l'unica causa della malattia.
  I risultati negativi non escludono l'infezione da SARS-CoV-2 e non devono essere utilizzati come unica base per le decisioni di trattamento .
  Il kit  di rilevamento rapido dell'antigene COVID-19 è destinato all'uso da parte di personale di  laboratorio clinico addestrato in quanto  è  specificamente indicato e studiato per la procedura  diagnostica in vitro .

   L’immunodosaggio a flusso laterale utilizza il principio della tecnologia a sandwich a doppio anticorpo. L'anticorpo monoclonale SARS-CoV-2 verso la proteina spike viene  coniugato a microparticelle colorate e utilizzato come rivelatore e spruzzato sulla piastra di coniugazione. Durante il test, l'antigene SARS-CoV-2 nel campione interagisce con l'anticorpo SARS-CoV-2 coniugato per colorare le microparticelle formando un complesso antigene-anticorpo marcato con l'antigene.
  Questo complesso migra per azione capillare sulla membrana verso la linea di prova dove viene catturato dall'anticorpo monoclonale contro la  proteina Spike dando una colorazione
  Una linea di prova colorata (T) sarebbe visibile nella finestra dei risultati se gli antigeni SARS-CoV-2 fossero presenti nel campione.
  L'assenza della linea T indica un risultato negativo. La linea di controllo (C) viene utilizzata come controllo procedurale e dovrebbe essere sempre visualizzata quando la procedura di prova viene eseguita correttamente.


MECCANISMO DI AZIONE
   Agisce provocando un aumento nella frequenza delle mutazioni dell’RNA virale per compromettere la replicazione del covid con un meccanismo di mutagenesi in due fasi ed esplicando una azione ad ampio spettro  .
  Esattamente si chiama MUTAGENESI LETALE ed è una geniale strategia antivirale.

  L’RNA virale è costituito da basi azotate A=ADENINA C=CITOSINA G= GUANINA u= URACILE
   Questa sequenza di basi viene alterata sostituendo la base giusta con la stessa modificata dalla incorporazione di una molecola detta analogo nucleosidico
  In questo disegno viene indicato come la molecola di un analogo nucleosidico ,noto un poco a tutti perche’ si tratta della molecola dell’aciclovir usata per combattere le infezioni erpetiche , si incorpora nella base costituita dalla guanina e quindi modifica tutte le molecole di guanina che costituiscono il virus dell’herpes e quindi portano a virus herpetici sempre meno capaci di infettare perchè sono andati incontro a mutazioni in numero letale per il virus .
  In questo modo il virus nel moltiplicarsi dà vita a virus sempre più mutati fino a generare virus incapaci di infettare o che comunque hanno perso la loro forza o virulenza iniziale .
  Più velocemente si replica , più copie mutate vanno in giro con minore o,  ad un certo punto ,quasi nulla capacità di infettare .
  Su questo farmaco sono stati fatti studi di prima, seconda e terza fase ed è stata quindi autorizzata la vendita per la somministrazione



                COSA SONO GLI STUDI DI FASE ?   
  
  Prima che un nuovo farmaco venga immesso sul mercato, è necessario verificare la sua efficacia e che non arrechi danni alla salute. Per comprendere le sue proprietà, quantificare il rapporto tra gli eventuali rischi ed i benefici che se ne traggono dalla sua assunzione, la molecola chimica che aspira a diventare un farmaco è sottoposta a una lunga serie di studi, condotti prima in laboratorio e su animali e poi sull’uomo.
  Queste ricerche, la cui durata oscilla in genere tra i sei ed i dieci anni, sono molto dispendiose e sono a carico dell’industria farmaceutica. Le ricerche si articolano in diverse fasi:
 sperimentazione preclinica: studi “in vitro” ed “in vivo” sugli animali;
 sperimentazione clinica: studi cosiddetti di fase I, di fase II, di fase III, e di fase IV eseguiti sull’uomo.
Per ragioni di sicurezza, tutti i trials clinici (cioè le “prove cliniche”) sono progettati per escludere donne in età fertile, gravide e le donne che diventeranno gravide durante lo studio. In alcuni casi i partner maschili di quelle donne sono esclusi o è loro richiesto di prendere provvedimenti per il controllo delle nascite.
Fase I (sicurezza del farmaco)
Gli studi clinici di Fase I sono i primi studi su un nuovo principio attivo condotti nell’uomo, con lo scopo di fornire una valutazione preliminare sulla sicurezza ed un primo profilo dell’attività farmacologica nell’uomo. Normalmente per la prima fase viene selezionato un piccolo gruppo di volontari sani (circa 20-60 persone), vi sono comunque alcune circostanze in cui sono utilizzati pazienti reali, come pazienti in fase terminale o persone che non hanno altre opzioni terapeutiche e che hanno accettato di sottoporsi alla sperimentazione. Queste eccezione avvengono spesso nei trial con pazienti oncologici o con AIDS. Questa fase include trials designati per misurare la sicurezza, farmacovigilanza, tollerabilità, farmacocinetica e la farmacodinamica di un farmaco. Misurano farmacocinetica e metabolismo del farmaco, il suo meccanismo di azione e la sua farmacodinamica. Il soggetto che riceve il farmaco è normalmente tenuto in osservazione per un tempo multiplo di parecchie emivite del farmaco.
I trial in fase I normalmente includono il dose-ranging, normalmente chiamato studio dose escalation, cosicché si possa trovare la dose appropriata per uso terapeutico.
Il dosaggio testato è normalmente una frazione della dose che causa danno nella sperimentazione su animali. I volontari ricevono un indennizzo economico (che a volte può raggiungere cifre di diverse migliaia di euro) per il disagio causato dal loro tempo passato in un centro apposito e dagli eventuali effetti collaterali causati dal farmaco stesso.
Fase II (effetto del trattamento iniziale)
Gli studi clinici di Fase II sono invece studi terapeutici pilota il cui scopo è quello di dimostrare l’attività e di valutare la sicurezza di un principio attivo in pazienti affetti da una malattia per la quale il principio attivo è proposto. Gli studi vengono condotti su un numero limitato di soggetti e spesso, in uno stadio più avanzato, secondo uno schema comparativo, con altri farmaci o placebo.
Fase III (valutazione generale)
Gli studi clinici di Fase III sono condotti su gruppi di pazienti più numerosi (da centinaia a migliaia di individui) per confrontare l’effetto del nuovo trattamento rispetto al trattamento standard utilizzato nella pratica clinica od al placebo.  Le ricerche cliniche di Fase III sono randomizzate e in doppio cieco.     In quest’ultima fase sperimentale l’andamento e le caratteristiche delle più frequenti reazioni avverse devono essere indagati e si devono esaminare le caratteristiche del medicinale sperimentale, come ad esempio le interazioni clinicamente rilevanti con altri farmaci, la risposta in funzione di fattori particolari, quali l’età o il sesso.

Fase IV (sorveglianza Post-Marketing)
I trials in fase IV sono anche chiamati come trials di sorveglianza Post-Marketing. Essi coinvolgono la sorveglianza sulla sicurezza farmacovigilanza e supporto tecnico in corso per un farmaco dopo che ha ricevuto il permesso di essere venduto. Gli studi in fase IV possono essere richiesti dall’autorità regolatrice o possono essere sottoposti dalla compagnia farmaceutica per ragioni di competitività (trovare un nuovo mercato per la molecola) od altre ragioni (per esempio il farmaco potrebbe non essere stato prestato sull’interazione con altre molecole o in certi gruppi di popolazione, come ad esempio donne gravide, che difficilmente si sottoporrebbero da sole al test). La sorveglianza sulla sicurezza è progettata per trovare ogni evento avverso raro od a lungo tempo, su una più grande popolazione di pazienti ed un periodo più lungo di quello possibile durante le fasi I-III. Effetti pericolosi scoperti nella Fase IV possono esitare in un ritiro dal commercio del farmaco o la restrizione dello stesso.
Autorizzazione all’immissione al commercio
  Nel caso del farmaco di cui ci stiamo occupando c’è un grande rischio per l’uomo ed è questo: l’analogo nucleosidico , cioè la base o mattoncino che viene inserito allo scopo di modificare la base giusta per una corretta sintesi di proteine virali responsabili della infezione , può  essere   incorporato anche nel DNA della cellula ospite con il rischio si sviluppo di tumori come è stato dimostrato in colture cellulari umane
( vedi ZHOU S ET AL . INFECTIOUS DESEASE 2021 DOI: 10.1083 )
            POSOLOGIA E MODALITA’ DI SOMMINISTRAZIONE

                            NIRMATRELVIR – RITONAVIR (PAXLOVID )
  Questo farmaco ha lo scopo di inibire l’ingresso del covid nella cellula ospite, cosa che il virus realizza tramite la interazione con il recettore ACE
  Questa interazione è mediata da un enzima che prende il nome di serina proteasi transmembrana ed è indicato con la sigla   TMPRSS2     
   Questo farmaco inibisce questo enzima che catalizza la rottura del legame peptidico delle proteine che nel caso della infezione da covid significa che la azione di questo enzima permette al virus di appoggiarsi sulla membrana cellulare e di fondersi con essa, perforarla o di aderire alla stessa sfruttando la endocitosi che la cellula ospite attiva per inglobare il virus e aggredirlo chimicamente all’interno della cellula, per penetrare in profondità e sfruttare la cellula per sopravvivere    
  Questa azione di sbarramento all’ingresso lo svolge già la molto più economica  bromexina , cioe’ il bisolvon che costa 6 euro e la quercitina insieme alla clorochina .
  Abbiamo già un armamentario economico , di facile disponibilita’ per cui potremmo fare a meno di un prodotto nuovo , costoso e soprattutto controindicato per persone che hanno insufficienza epatica o renale e per effetti collaterali quali nausea , diarrea , aumento della pressione sanguigna .
  Ma soprattutto non va usato se si hanno allergie , in caso di gravidanza o in casi in cui s stanno pianificando gravidanze o in allattamento o patologie gravi .
  Riportiamo i farmaci con il cui uso è controindicata la somministrazione del paxlovid
alfuzosina  che si usa per la ipertrofia prostatica ,
petidina è un analgesico ,
piroxicam  antinfiammatorio non cortisonico ,
propossifene  è un analgesico ,
ranolazina antianginoso
amiodarone antiaritmico insieme al dronedarone ed alla flecainide propafenone chinidina ,
colchicina  che è un antigottoso
farmaci usati in ambito psichiatrico lurasidone  primozide ,clozapina,diidroergotamina ergotamina metilergomovina
farmaci largamente usati per il trattamento di dislipidemie lovastatina simvastatina
sildenafil  usato per la disfunzione erettile
e benzodiazepine triazolam
  come potete vedere e così vasto l’ambito delle patologie in cui non va usato il farmaco che non si capisce come lo si possa somministrare alla popolazione in massa dal momento che sono numerosi i casi in cui essi si usano

  Riportiamo il comunicato ufficiale della FDA americana
  Fda rilascia l'autorizzazione all'uso di emergenza per Paxlovid per il trattamento dell'infezione da COVID-19
Mercoledì 22 dicembre 2021, la Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti ha rilasciato un'autorizzazione all'uso di emergenza1 (EUA) per Paxlovid di Pfizer (nirmatrelvir e ritonavir) per il trattamento dell'infezione da COVID-19 da lieve a moderata in pazienti di età pari o superiore a 12 anni e di peso superiore a 40 kg (88 libbre) ad alto rischio2 di progressione verso COVID-19 grave, incluso il ricovero in ospedale o il decesso3. Paxlovid non è autorizzato per la prevenzione pre-esposizione o post-esposizione di COVID-19 o per l'inizio del trattamento in coloro che richiedono il ricovero in ospedale a causa di COVID-19 grave o critico e i pazienti devono avere risultati positivi del test diretto SARS-CoV-2.
Un recente studio clinico randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo è stato condotto per studiare Paxlovid per il trattamento di oltre 2.000 adulti sintomatici non ospedalizzati di età pari o superiore a 18 anni con una diagnosi confermata in laboratorio di infezione da SARS-CoV-2 e con un fattore di rischio prespecificato per la progressione verso una malattia grave o avevano 60 anni e più indipendentemente dalle condizioni mediche croniche prespecificate. Paxlovid ha ridotto significativamente la percentuale di persone con ospedalizzazione correlata a COVID-19 o morte per qualsiasi causa dell'88% rispetto al placebo tra i pazienti trattati entro cinque giorni dall'insorgenza dei sintomi e che non hanno ricevuto il trattamento con anticorpi monoclonali terapeutici COVID-19. Inoltre, solo lo 0,8% che ha ricevuto Paxlovid è stato ricoverato in ospedale o è morto durante 28 giorni di follow-up rispetto al 6% dei pazienti che hanno ricevuto placebo. La sicurezza e l'efficacia di Paxlovid per il trattamento del COVID-19 continuano a essere valutate4.
Possibili effetti collaterali di Paxlovid includono alterato senso del gusto, diarrea, ipertensione e dolori muscolari. Poiché Paxlovid contiene ritonavir, un potente inibitore dell'enzima Citocromo P450 3A4 (CYP3A4), si deve usare precauzione nei pazienti che potrebbero avere un'infezione da HIV non diagnosticata e/o stanno assumendo farmaci che potrebbero essere influenzati da questa inibizione. Inoltre, i pazienti con malattie epatiche o renali sottostanti necessitano di una considerazione speciale5.
  Paxlovid viene somministrato sotto forma di tre compresse (due compresse di nirmatrelvir e una compressa di ritonavir) assunte insieme per via orale due volte al giorno per cinque giorni, per un totale di 30 compresse e deve essere iniziato il prima possibile dopo la diagnosi di COVID-19 ed entro cinque giorni dall'insorgenza dei sintomi. Paxlovid è disponibile solo su prescrizione medica e le schede informative EUA per i pazienti possono essere trovate collegate di seguito6.
  Il governo federale ha acquistato un totale di 10 milioni di corsi di Paxlovid che saranno forniti gratuitamente ai dipartimenti sanitari statali e territoriali. Anche se il prodotto sarà inizialmente limitato, la produzione aumenterà in modo significativo nei prossimi mesi. I primi 65.000 corsi di Paxlovid saranno resi disponibili per la spedizione in stati e territori e in alcune cliniche sanitarie finanziate da HRSA e inizieranno ad arrivare in stati e territori durante la prima settimana di gennaio. L'Alabama riceverà 780 corsi per pazienti (con un minimo di 20 corsi per sito) per questa prima assegnazione, sufficienti per circa 39 siti.
  Con l'obiettivo di dare priorità all'equa distribuzione e all'accesso agli antivirali orali in alabama, l'Alabama Department of Public Health (ADPH) inizialmente collaborerà con un Federal Retail Pharmacy Partner utilizzando un modello di erogazione della farmacia. Questo partner ha la più ampia portata di sedi farmaceutiche nello stato dell'Alabama, aiutandoci a raggiungere il nostro obiettivo di distribuzione equa e accesso ai prodotti. Una volta aumentata l'allocazione, ADPH inizierà ad espandere siti e provider.
  È importante sottolineare che Paxlovid non è un sostituto della vaccinazione in individui per i quali sono raccomandate la vaccinazione COVID-19 e una dose di richiamo. La FDA, i Centers for Disease Control and Prevention (CDC) e l'ADPH esortano il pubblico a vaccinarsi e ricevere un richiamo se idoneo.
2. https://www.fda.gov/media/155049/download
  il farmaco viene somministrato due volte al giorno con due di nirmatrelvir e una di ritonavir per 5 giorni arrivando fino a 30 cp
  E’ chiaro che la strategia vaccinale e’ fallita e che quella che viene messa in campo oggi e’ quella della disponibilità di farmaci antivirali efficaci ma a basso costo che possono essere somministrati nelle comunità in una fase precoce della infezione da SARS-CoV-2
  In Europa l’EMA  ha dato parere favorevole in modo da supportare le autorità nazionali che potrebbero decidere sull’uso precoce del medicinale prima della autorizzazione alla immissione in commercio , ad esempio emergenze epidemiche .
  Meglio il vecchio e noto bisolvon insieme alla quercitina e alla colchicina ma soprattutto perché più fisiologica la isoterapia con il nosode di cui parleremo adesso
     LA AUOISOIMMUNIZZAZIONE COME
                     ALTERNATIVA                    
   CON LA AUTOISOIMMUNIZZAZIONE PASSIAMO DALLA BIOLOGIA MOLECOLARE ALLA BIOFISICA E POSSIAMO RITENERLA UNA VERA ALTERNATIVA ALLA VACCINAZIONE FALLITA’ NEL SUO OBIETTIVO E FORIERA DI ALTRI PROBLEMI E ALLA FARMACOLOGIA DEGLI ANTIVIRALI
     Quella che  chiamiamo infezione da batteri o virus o contaminazione chimica  , dal punto di vista della biologia quantistica , è riconducibile ad una frequenza elettromagnetica espressa come una onda con una sua intensità, una sua durata ed una sua morfologia .
-   IL NOSODE O IL VACCINO OMEOPATICO , E’ UN PREPARATO ISOPATICO PERCHE’ PREPARATO da materiale patologico PRELEVATO DALLA STESSA PERSONA AMMALATA O CHE SI PRESUME TALE  : sangue,pus,secrezione o escrezione corporea,frammento di tessuto patologico o coltura batterica.
  LE DUE CONSEGUENZE CHE DERIVANO DA QUESTA DEFINIZIONE SONO :
1-LA QUANTITA’ DI MATERIALE DI PARTENZA è estremamente piccola se non inesistente in quanto in omeopatia è la struttura informazionale energetica non la sostanza in sé a svolgere il lavoro biologico
2-IL NOSODE stimola l’intero sistema immunitario a reagire verso una specifica malattia
STIMOLANDO LA PRODUZIONE DI ANTICORPI SPECIFICI e la immunità cellulo mediata eRIATTIVANDO IL  METABOLISMO NORMALE
SOMMINISTRANDO VIBRAZIONI SPECIFICHE
AL SISTEMA ( psiconeuroendocrinoimmunologico )PNEI DISATTIVATO DALLA PRESENZA DI SOSTANZE TOSSICHE O VELENOSE
  VENENDO ORA ALL’ASPETTo  OPERATIVO , DICIAMO INNANZITUTTO CHE E’ UNA STRATEGIA PERSONALIZZATA PERCHE’ PARTE DALLE STESSE SECREZIONI DEL PAZIENTE CHE FUNZIONANO COME AUTOVACCINO.

Esse rappresentano le condizioni patologiche dei vari organi.
  Se ciò che  chiamiamo infezione da batteri o virus o contaminazione chimica  , è riconducibile ad una frequenza elettromagnetica espressa come una onda con una sua intensità, una sua durata ed una sua morfologia .
•   ESSA VA RAPPRESENTATA SU UN SISTEMA DI ASSI CARTESIANI COME UNA ONDA POSITIVA
  RILEVATA GRAZIE ALL’USO DI STRUMENTI CAPACI DI RILEVARE IL SEGNALE NELLA BANDA DELLE TERAHERTZ 10 ALLA 12^
Ed invertite da filtri Passabanda che producono una inversione di polarita’  
    Immaginiamo di essere al centro di un radar
 Poiche’ irraggiamo e siamo allo stesso tempo attraversati da energia facciamo una scannerizzazione continua delle frequenze emesse dagli altri esseri viventi che ci  circondano  a partire dai virus ad altri animali e piante .
 
          QUESTA CAPACITA’ CI PERMETTE DI INTERCETTARE IL SEGNALE ED ATTIVARE LA PARTE INNATA DELLA RISPOSTA IMMUNITARIA PRIMA CHE RAGGIUNGA LA NOSTRA STRUTTURA MATERIALE .
 LA DILUIZIONE OMEOPATICA COSTITUISCE LA FREQUENZA DI INTERCETTAZIONE .
  SI PASSA DALLA D3 CHE E’ LA PIU’ VICINA AL NOSTRO CORPO ED E’  COSTITUITA  DA UNA  MAGGIORE CONCENTRAZIONE DI MATERIA ( CARICA VIRALE – TAMPONE MOLECOLARE ) ALLA D 400 CHE E’ LA PIU’ LONTANA DAL NOSTRO CORPO ED E’ QUINDI COSTITUITA SOLO DA FREQUENZE ELETTROMAGNETICHE .
  RILEVARE IL SEGNALE ( SECREZIONE DEL PAZIENTE ) , RICONOSCERNE LA IDENTITA’ CONFRONTANDOLO CON LA FREQUENZA IN DIGITALE PRESENTE SU UN SOFTWARE , PRODURRE ATTRAVERSO I FILTRI DI INVERSIONE DI FREQUENZA DELL’APPARECCHIO MORA , SONO LE TAPPE ATTRAVERSO LE QUALI SI ARRIVA ALLA PRODUZIONE DI UNA SOLUZIONE IDROALCOOLICA IN CUI E’ INSCRITTA LA INFORMAZIONE INVERTITA DI POLARITA’ CHE PERMETTE DI COLPIRE IL NEMICO IN MANIERA SPECIFICA E , PER COSI’ DIRE , IN TEMPO REALE .

                   





















































































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