Blog Dott. Vincenzo Esposito

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833: Quaderni di informazione sanitaria

Pubblicato da in Medicina, Salute · 8 Giugno 2019
Tags: medicina
INTRODUZIONE
  Questo primo opuscolo inaugura una serie di pubblicazioni che hanno lo scopo di formare la opinione pubblica alla conoscenza della propria persona e dei meccanismi mediante i quali ognuno di noi puo’ lentamente scivolare in uno stato di malattia ma allo stesso modo puo’   ritornare alle condizioni iniziali di benessere .
  Detta cosi’ sembra una cosa in parte ovvia e in parte semplice da ottenere .  In effetti la questione e’ complessa e rimanda ad un percorso che non e’ solo di acquisizioni teoriche ma soprattutto di esperienze condivise  .   Ecco perche’ sono importanti incontri di confronto e di arricchimento reciproco piuttosto che conferenze nel senso tradizionale.
  La collana viene intitolata 833 per fare riferimento alla legge del 1978 istitutiva del servizio sanitario nazionale  che non consideriamo come un nostalgico riferimento   perche’  e’ una legge ancora in vigore e quindi da considerare ancora come quadro di riferimento di tutta la legislazione italiana in termini di salvaguardia e produzione di salute individuale e collettiva .
  
 Ci auguriamo di avere la capacita’ di affrontare e scegliere argomenti che permettano di interessare ed allo stesso tempo fornire modalità operative di cura di se stessi e della collettivita’  a cui apparteniamo.
  L’oggetto di questo primo opuscolo e’ la illustrazione della tecnica di autoisoimmunizzazione omeopatica come risposta di autogestione della nostra persona all’attacco di particelle estranee siano essi microbi o agenti fisici o chimici
  La prima cosa che mi preme affermare e’ che bisogna eliminare la confusione che vige sul tipo di infezioni che sono in giro e soprattutto su una loro periodicita’ che ne fa quasi un avvenimento agonistico o un festival al quale prepararsi.
  Per questo motivo ho scelto di iniziare la mia esposizione con una panoramica su due tipi di infezioni:
1-lo stafilococco aureo
2-i virus influenzali
  La prima cosa che bisogna dire e’ che queste infezioni non sono episodiche ma costantemente presenti con una incidenza sempre piu’ alta nella popolazione e con difficolta’ sempre maggiori di lotta da parte dei presidi medici .
  In secondo luogo mi preme sottolineare che c’è una costante attenzione di istituzioni mediche nazionali ma soprattutto sovranazionali in particolare europee
nel monitoraggio e nell’intervento rispetto allo sviluppo di queste malattie.
 CAPITOLO PRIMO
Stafilococco aureo
  E’ un tipo di infezione di cui non si parla molto, ma da cui molti di noi siamo colpiti soprattutto a livello respiratorio con gravi rischi per la nostra salute
  Il problema principale di questi batteri e’ che essi sono costantemente presenti con caratteristiche non patogene sulla cute e sulle mucose dell’uomo .
  Nel genere stafilococco si distinguono :
1-stafilococco aureo presente nel 40-50% della cute e delle mucose umane  esso e’ capace di produrre una tossina detta coagulasi .C’è un test specifico mediante il quale si mette in evidenza il batterio nel sangue
2-stafilococco epidermidis
3-stafilococco saprophyticus
  Cosi’ descritta  ci si domanda perche’ ad un certo punto questo batterio , nelle sue varianti, diventa patogeno e provoca infezioni gastrointestinali, respiratorie,genitali ed urinarie?
  Le conoscenze dominanti nella medicina imputano la trasformazione in agente patogeno a tre cause :
1-    Enzimi prodotti dal batterio che sono capaci di attivare reazioni molto gravi nel corpo della persona infetta : le coagulasi che provocano coagulazione del sangue, le ialuronidasi che distruggono l’acido ialuronico che e’ un costituente importante del connettivo dei tessuti,le dnasi che possono distruggere il dna delle cellule infettate
2-    Tossine :sono proteine prodotte dal batterio che hanno la capacita’ di provocare febbre, di distruggere cellule dei tessuti dell’organismo in cui penetrano, ad esempio l’epidermide come fa  la tossina epidermiolitica , o di provocare gastroenteriti
3-    Resistenza : con questo termine si intende il fatto che questi batteri riescono a sopravvivere alla azione di antibiotici anche dei più  forti e attivi verso la maggior parte dei microrganismi noti.
              La causa della resistenza batterica degli stafilococchi risiede nell’uso massiccio degli antibiotici fatto negli anni precedenti  perché  in effetti questi microorganismi erano inizialmente  sensibili a una vasta gamma di antimicrobici  , ma attualmente essi hanno contratto una modificazione genetica indicata con la sigla MRSA che sta ad indicare la loro capacità di resistere alla netilmicina oltre che ai classici macrolidi come eritromicina ,claritromicina ecc.
   Questo gene modificato impedisce la produzione di recettori batterici su cui agiscono gli antibiotici e attiva invece la produzione sul batterio di un antigene polisaccaridico che impedisce che le cellule che ci difendono, dette macrofagi, possano fagocitare e quindi distruggere il batterio .
  La situazione e’ ulteriormente complicata dal fatto che il batterio e’ presente sulla cute e sulla mucosa nasale e faringea determinando il cosiddetto stato di portatore che può  essere transitorio e\o  intermittente .
  Sono queste le premesse biologiche che spiegano lo sviluppo di un vero e proprio stato epidemico rispetto alla infezione stafilococcica.
  La prima epidemia si sviluppò negli anni 50, quando il batterio sviluppo resistenza alla penicillina da poco sintetizzata da Fleming.   Questa prima epidemia ha impiegato 10 anni per spegnersi quando sopraggiunse la disponibilita’ di una nuova classe di antibiotici rappresentata dalle cafalosporine.
  Ma gia’ negli anni 60 e 70 la infezione da stafilococco continuava ad essere un grosso problema sanitario fino a quando negli anni 80 ha assunto il carattere di una epidemia planetaria a causa della modificazione genetica a cui abbiamo fatto riferimento .   Si e’ coniato così  il termine di stafilococchi MRSA  cioè stafilococchi aurei resistenti alla meticillina e a tutti gli antibiotici beta lattamici.   In pratica questo vuol dire che per questi ceppi  non si hanno antibiotici validi e si deve ricorrere all’azione di glicopeptidi.
  Vedremo che l’approccio energetico e sistemico della metodologia omeopatica ci dà la possibilità di ampliare i nostri orizzonti e comprendere meglio cosa e’ la patogenicità di un batterio.
  Come accennavamo all’inizio c’è un deficit di informazione e di intervento preventivo adeguato nelle realtà piu’ vicine al cittadino mentre a livello di organismi europei esiste una mappa europea della epidemia da stafilococco aureo che puo’ essere consultata sul sito w.w.w.spatialepidemiology.net
  Inoltre esiste un progetto della direzione generale della agenzia della tutela del consumatore a livello europeo che ha avviato un monitoraggio della situazione a partire dal 1998, collegando 600 laboratori in 28 nazioni compreso il nostro paese .
  Quello che e’ importante sapere è che c’è una attenzione scientifica e medica forte in Europa e nel mondo, basti pensare che in un periodo di osservazione che va dal 1999 al 2002 sono stati segnalati 53264 isolamenti ematici.   Il dramma è che quello che osserviamo è che molti casi di otite , faringite, bronchite, broncopolmonite, gastroenterite o cistite vanno spesso sotto la copertura del comodo termine influenza per cui comunque si ricorre ad antibiotici che, se si tratta veramente di virus, non servono a nulla anzi  alimentano e rafforzano lo stafilococco aureo.

Capitolo  secondo
VIRUS INFLUENZALI
  I virus influenzali appartengono alla famiglia degli ORTOMIXOVIRUS  si conoscono 3 tipi indicati con le lettere A,B,C.
  Misurano da 80 a 120 nanometri contengono , come molecola che porta  la informazione ereditaria, un RNA composto da 8 segmenti.
  Sulla loro superficie hanno tre strutture importanti per il loro meccanismo di azione patogena e per la loro denominazione .
  Queste strutture sono :
-emoagglutinine  indicate con la sigla HA: provocano agglutinazione delle cellule dell’organismo che viene infettato
-neuraminidasi  indicate con la sigla NA: provocano la lesione della membrana delle cellule dell’organismo che viene infettato determinando cosi’ quella breccia che permette al virus di penetrare profondamente nei tessuti e negli organi
-proteina di matrice indicata con la sigla M1
  Il pericolo principale di questi microorganismi è la loro capacità di modificare la struttura molecolare di queste proteine di membrana e quindi di disorientare continuamente la capacità di difesa dell’organismo infettato e di vanificare l’azione dei vaccini che devono essere preparati ogni anno su ceppi virali che acquisiscono caratteristiche sempre diverse.
  A parte questa proprietà il virus in generale e quello influenzale in particolare ha la proprietà di entrare nella cellula animale attraversare il citoplasma, che è lo spazio compreso fra la membrana esterna ed il nucleo,entrare nel nucleo dove c’è il DNA che è la sede del patrimonio genetico della cellula, modificare il dna , ma soprattutto sfruttare tutta la batteria chimica costituita dal nucleo e dal citoplasma della cellula infettata per moltiplicarsi in quantita’ notevole e molto rapidamente portando alla saturazione della cellula infettata che ad un certo punto scoppia lasciando uscire nella circolazione sanguigna migliaia di nuove particelle virali .
  L’ecologia del virus, cioe’ la sua posizione rispetto agli altri esseri viventi è di ubiquitarietà , cioè lo si trova in tutti gli esseri viventi.
 La specie che costituisce il serbatoio di accumulo e replicazione dei virus influenzali e che quindi di per sé non viene danneggiata dalla loro presenza, è rappresentata dagli uccelli .   In questi troviamo le varianti 1 e 16 .
  Le altre specie interessate sono :
cavalli : h3   h7
suini : h1,h3,h4
balene e foche : h3 , h4 , h7
uccelli domestici :h1  h16
uccelli selvatici : h5
uomo : h1,h2,h3
  Altro aspetto importante è che ogni specie ha prevalentemente rappresentato  un ceppo virale ma ogni ceppo può passare all’altra specie e viceversa .  Quello che è importante tenere presente è la centralità degli uccelli ed in particolare dell’anatra come ospite del virus o serbatoio dove il virus vive indisturbato e realizza tutte le trasformazioni molecolari che lo rendono poi capace di attaccare sempre con successo altri animali e l’uomo.
  E’ sulla base di questa acquisizione che il fegato e il miocardio dell’anatra ( anas barbariae) vengono usati come fonte per la produzione delle diluizioni omeopatiche per la immunizzazione durante l’autunno e l’inverno .
  Vedremo come la nostra proposta sia piu’ avanzata e precisa nei suoi effetti quando spiegheremo la autoisoimmunizzazione a partire dal secreto nasofaringeo o salivare di ogni singolo individuo .
  La autoisoimmunizzazione può essere l’unica alternativa al problema della possibilità del virus influenzale di effettuare :
1 l’antigenic drift che consiste nella emergenza di ceppi virali modificati verso i quali la popolazione non è immune per cui si determinano le epidemie .  
2-l’antigenic shift che consiste nella variazione , per uno stesso virus, della struttura della emoagglutinina o della neuraminidasi che costituisce uno scompaginamento più forte per la difesa umana e che da’ il carattere pandemico alla infezione che vuol dire una mortalità di migliaia di persone in una area geografica ristretta.
  Bisogna sapere che lo shift può avvenire in due modi:
a-per riassorbimento che consiste nel mescolarsi di virus di origine aviaria e di virus animali in un animale intermedio come il maiale dal quale il virus passa all’uomo nella sua forma modificata
b- per salto di specie che vuol dire passaggio diretto dei virus aviari al’uomo senza tappe intermedie .
La questione da esaminare cioè è quella del salto di  specie e del mixing di geni  che ne deriva e che comporta la creazione di specie virali difficilmente contrastabili.
  Nella storia ci sono state pandemie con la seguente successione :
1918 influenza spagnola dovuta a virus H1N1
1957 influenza asiatica dovuta a virus H2N2
1968 influenza di hong kong H3N2
1977  influenza USA H1N1
1997-2007  influenze dovute a virus potenzialmente pandemici H5N1 ;  H7N3 ;  H9N2; H7N7 ;
2009  nuova influenza   H1N1
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Capitolo 3
STRATEGIA OMEOPATICA DI PREVENZIONE .
  Quando pensiamo alle malattie infettive la nostra mente le  associa subito al concetto  di sistema immune o difesa immunitaria .
  Occorre precisare brevemente cosa intendiamo per difesa immunitaria.   Consiste essenzialmente nel far riferimento a delle speciali cellule presenti nel nostro organismo e che sono la famiglia dei globuli bianchi e nel caso della battaglia contro le infezioni si fa riferimento ai linfociti antigene specifici , cioè reattivi verso molecole presenti e caratterizzanti specificamente alcuni microorganismi.
  Queste cellule sono produttrici di molecole particolari che sono dette anticorpi , altri tipi di cellule sono capaci di digerire (fagocitosi) la cellula estranea , altre collaborano con le produttrici di anticorpi per rendere piu’ efficiente la azione di difesa .
  Questa pur corretta visione della modalità di risposta alle infezioni va  inserita in un quadro di riferimento più ampio che è quello della risposta allo stress.


  
  Lo stress e’ una reazione di adattamento fisiologica , il che vuol dire che lo stress e’ una risposta normale che caratterizza la vita di ogni essere vivente, ma non deve superare una soglia di  intensita’ ed durata.
  Dal punto di vista biologico e medico la reazione da stress viene divisa in tre fasi : la fase di allarme o fase acuta caratterizzata da una massiccia mobilizzazione di tutte le energie e possibilita’ di cui dispone l’organismo .
Si passa poi alla fase detta di resistenza che non ha ancora i caratteri della malattia in quanto rappresenta la fase in cui il sistema vivente si organizza per resistere ad affrontare l’evento contrario alla sua omeostasi o equilibrio ma ce la puo’ancora fare purchè non si vada oltre una certa intensità o durata.
Se si va oltre si entra nella fase di esaurimento e il sistema sperimenta un crollo delle sue capacità di resistenza .
  Ciò che ci sembra più importante è il fatto che prendiamo coscienza di essere un sistema complesso, integrato perche’ aperto al flusso informativo in entrata ed in uscita.
  Inoltre la risposta di difesa o immunitaria è il risultato di una integrazione fra sistemi di regolazione e questi sono la componente psichica, quella neurologica , quella endocrina ed infine quella immunologica .
  La base biochimica , ciò che lega tra di loro le tre componenti è il fatto che essi hanno in comune recettori cellulari e molecole che costituiscono la grammatica comune per parlare una stessa lingua per dare una risposta univoca e precisa.
  Quindi i sistemi neurologico, endocrino, linfatico intesi come strutture anatomiche e chimiche responsabili della elaborazione di una risposta integrata, costituiscono una rete che per definizione deve essere integra per poter essere efficiente e produttiva.  Basta che una delle componenti  sia in stato disfunzionale per compromettere il funzionamento dell’insieme.
  Quanto detto e’ la premessa  alla strategia omeopatica di prevenzione delle infezioni nel senso che innanzitutto bisogna puntare su uno stato di omeostasi o integrazione delle rete PNEI.
  Ne consegue che è premessa o buona condizione essere in terapia omeopatica in quanto questa non è altro che usare il livello elettromagnetico di organizzazione della materia di cui siamo costituiti per inviare un segnale di regolazione o resetting =rimedio omeopatico ad opportuna diluizione .
  Ma oltre questo, che costituisce per così dire la premessa generale, la strategia di prevenzione omeopatica contro le infezioni si basa sui seguenti punti :
1-terapia nosodica
Per nosode si intende  quanto sinteticamente illustrato nella figura che segue:


  Attualmente si fa riferimento ad una concezione elettromagnetica di nosode intendendo con ciò che  ogni particella microbica e’  supportata una onda elettromagnetica con una sua frequenza una sua intensità ed una sua durata  rintracciabile nell’organismo   
2- uso della anas barbarie  alla 200ch considerando che con questo termine si indica rispettivamente il fegato e il miocardio dell’anatra che è ospite abituale del virus influenzale e sede biologica delle mutazioni annuali sviluppate dal virus-
3-uso della echinace angustifolia e del ribes nigrum come supporto fitoterapico
  Si riporta di seguito lo schema della profilassi suggerita :


4-terapia con le frequenze del paziente o autoisoimmunizzazione.
Capitolo 4
AUTOISOIMMUNIZZAZIONE O TERAPIA CON LE FREQUENZE DEL PAZIENTE
   Riteniamo che al momento questa sia la strategia più avanzata disponibile in medicina e biologia quantistica realizzabile grazie ad apparecchi di biorisonanza come il MORA super prodotto dalla MEDTRONIK in Germania.
  Si parte da una secrezione del paziente questa puo’ essere costituita da urine , saliva , sangue o altro secondo lo schema che segue e che pone in relazione il secreto con un particolare particolare  apparato e relativa patologia


  Il secreto può essere considerato come un ologramma cioè un oggetto informazionale che nel piccolo contiene la informazione globale di tutto il sistema .
  In questo senso il secreto dà informazione sulla condizione di tutto l’organismo vivente che stiamo studiando .
  Nell’affrontare questa tematica della diagnosi e terapia mediante il secreto del soggetto dobbiamo considerare la infettivologia da un punto di vista completamente diverso da quello che normalmente seguiamo.   Molto riduttivisticamente e semplicisticamente noi riteniamo che un essere vivente, uomo compreso, sia attaccato ed infettato da un microorganismo secondo il punto di vista della teoria dei germi come agenti patogeni formulata da Luis Pasteur e la conseguente scelta di perseguire il “fine illusorio di progettare pallottole magiche, ossia farmaci in grado di distruggere batteri specifici senza danneggiare il resto dell’organismo “(Fritjof  Capra Il punto di svolta  Feltrinelli ) .
  Ricordiamo però che già Claude Bernard formulava una teoria alternativa a quella di Pasteur pur aderendo al paradigma riduzionistico dominante al suo tempo . Egli pero’ insistette sulla esistenza di una relazione stretta ed intima fra un organismo ed il suo ambiente e per primo introdusse il concetto di interno inteso come ambiente interno in cui vivono gli organi ed i tessuti dell’organismo .
  Inoltre egli introdusse il concetto che in un organismo vivente si ha la tendenza a mantenere il mezzo interno essenzialmente costante ed introdusse così il concetto di omeostasi .
  Attualmente è assolutamente anacronistico pensare ed operare nella sola ottica del ricorso ai farmaci per ragioni interne alla evoluzione della biologia e della medicina in termini quantistici ( vedi Medicina generale omeopatica di prossima pubblicazione ) cioè nei termini di una rete di connessione elettromagnetica e biochimica che va dall’esterno del soggetto , lo attraversa intercettando i sistema di regolazione psiconeuroendocrinoconnettivoimmunologico a cui si è fatto cenno nel cap n.3
  Oggi, più che mai , è chiaro che bisogna operare riequilibrando la risposta allo stress della rete PNEI e partire da questo riequilibrio per allestire la migliore risposta alla aggressione di agenti esterni microbici o chimici .
  Quindi dobbiamo porci dal punto di vista della biologia quantistica che significa , in ultima analisi, considerare che posta la massa equivalente alla energia secondo la formula einsteniana (e=mc2), quella che chiamiamo infezione ed a cui diamo il nome di batterio x o virus y è riconducibile ad una frequenza elettromagnetica con una sua intensità, una sua durata  ed una sua morfologia  .
  Questa onda elettromagnetica :
1-ha un valore positivo se posta su un sistema di assi cartesiano,
2-è rilevabile attraverso sistemi di misurazione che leggono nell’ambito delle terahertz  quali la elettroagopuntura secondo voll realizzata con apparecchi di biorisonanza come il MORA SUPER
3-è neutralizzabile con lo sviluppo di onde di frequenza uguale e contraria mediante dispositivi elettronici opportuni che permettono di realizzare quella che definiamo terapia con le frequenze del paziente



CAPITOLO  V
SINDROME DA INTOSSICAZIONE CHIMICA MULTIPLA
INTRODUZIONE:
    LO STUDIO  DELLA CONTAMINAZIONE BIOLOGICA E CHIMICA DELL’UOMO E  DEL SUO AMBIENTE  E’  DI IMPORTANZA SEMPRE Più GRANDE E  ALLO STESSO TEMPO PRESENTA UNA COMPLESSITA’ SEMPRE CRESCENTE,  OLTRE CHE COSTI SEMPRE PIU’ ALTI.
  IN QUESTO LAVORO ESPORREMO LA POSSIBILITA’ DI UTILIZZARE LA TECNICA DI ELETTROAGOPUNTURA SECONDO VOLL COME METODOLOGIA DIAGNOSTICA  ,  SIA COME TECNICA BASE DELLA TERAPIA MORA O TERAPIA CON LE FREQUENZE DEL PAZIENTE IN DUE CASI :LA DIAGNOSTICA DELLA SINDROME DA INTOSSICAZIONE CHIMICA MULTIPLA E LA VALUTAZIONE DELL’INQUINAMENTO CHIMICO E BATTERICO DI PIANTE MEDICINALI.
  Con il termine sindrome in medicina intendiamo un complesso di sintomi che concorrono alla caratterizzazione di un quadro clinico che può dipendere da più cause-
  Nello specifico la sindrome da intossicazione chimica multipla si può definire come una reazione allergica di tipo immediato o di tipo I
  Per definizione sappiamo che la allergia immediata è una risposta allergica che insorge dopo pochi minuti fino ad un ora dopo l’entrata in azione della causa che l’ha provocata-
Pertanto la sindrome da intossicazione multipla è stata inserita nella CLASSIFICAZIONE INTERNAZIONALE   DELLE  MALATTIE (ICD-10) con il codice T 78.4.Questo è  il codice attribuito alle allergie non meglio definite.
  La prima definizione della MCS è stata data nel 1987 da CULLEN .Si tratta di una definizione clinica che si basa sulla elencazione di una serie di sintomi o caratteristiche nosologiche che caratterizzano la sindrome .
1-     I sintomi si manifestano in concomitanza ad una esposizione ambientale documentata.
2-     I sintomi riguardano più organi
3-     I sintomi compaiono e scompaiono con stimoli prevedibili
4-     I sintomi sono provocati da prodotti chimici con struttura e meccanismi diversi fra di loro.
5-     L’1 % della soglia minima di tollerabilità di una sostanza tossica è sufficiente per determinare il quadro clinico.
6-     Non esiste un test di funzionalità organica che spieghi la sintomatologia.
  Alla definizione di CULLEN  fece seguito nel 1993 quella di NETHERCOTT basata anche essa su una serie di caratteristiche cliniche della sindrome.
1-I sintomi sono riproducibili
2-Si tratta  di condizioni croniche
3- La sindrome si manifesta anche per esposizioni a basse dosi, anche inferiori a quelle stabilite essere tollerabili dall’organismo umano.
4- I sintomi migliorano quando si eliminano le sostanze irritanti
5- I sintomi compaiono per più sostanze non chimicamente affini
6-I sintomi riguardano più sistemi di organo.
  In tutte le società industrializzate esiste una esposizione di fondo ambientale ad inquinanti chimici, pertanto la sindrome da intossicazione chimica multipla è sempre in agguato , andrebbe diagnosticata precocemente data la sua tendenza alla cronicizzazione e il suo esordio subdolo, ma soprattutto data la possibilità di un suo innesco anche per dosi di molto inferiori a quelle considerate tossiche o letali.
  Il problema principe in questo caso è quello della metodologia diagnostica.
Le due definizioni che abbiamo fornito sono delle definizioni cliniche frutto della esperienza decennale e restano, come sempre in medicina , un punto di riferimento fondamentale. E’ sulla scorta di questa esperienza che negli Stati Uniti vengono forniti ai medici di base  dei questionari per la rilevazione di indizi clinici della esistenza di persone affette dalla sindrome da intossicazione multipla  se possibile nella sua precoce fase di manifestazione. Il primo questionario  da informazioni di tipo prevalentemente soggettivo e coglie l’obiettivo di determinare l’intensità della sensibilizzazione ( vedi tabella questionario A ), il secondo permette una valutazione più obiettiva della intensità del disturbo ( vedi tabella questionario B ) I questionari sono stati utilizzati per la individuazione e l’inserimento dei pazienti nella categoria di soggetti affetti da MCS .  
  La importanza di una diagnosi non solo precisa , ma soprattutto precoce, ha spinto gli studiosi del problema a cercare determinazioni strumentali che mettessero al riparo da dubbi o sottovalutazioni o sopravalutazioni del problema.
  Si è innanzitutto cercato nell’ambito della diagnostica biochimica utilizzando un parametro già abbondantemente noto quale è quello del dosaggio delle immunoglobuline della classe IgE nel sangue .  Si è ricorso allo studio statistico di questo parametro perché per definizione esse aumentano nel caso di fenomeni di allergie immediate di I tipo.
  Il risultato dello studio statistico è però deludente in quanto nei pazienti classificati su base clinica come affetti da MCS o sindrome da intossicazione chimica multipla solo il 46,4 % presentava IgE alterate. Pertanto la determinazione di alti livelli di IgE non può considerarsi come parametro utile per la diagnosi di certezza di sindrome da intossicazione chimica multipla.
 Si  è passati allora ad utilizzare una diagnostica strumentale altamente sofisticata quale la SPECT  o tomografia computerizzata ad emissione di fotoni singoli.
 I motivi per cui è stata scelta una tecnica così sofisticata e costosa sono due :
1-     La SPECT misura il flusso di sangue di una regione cerebrale
2-     La SPECT  è considerata patologica quando su una superficie cerebrale di 3 cm si misura una riduzione di emissione di fotoni del 10 %-
  Purtroppo anche il ricorso a questa tecnica non ha permesso di cogliere l’obiettivo di una diagnosi cioè la precisione e la precocità in quanto nel campione di pazienti studiato solo il 53,7 % aveva un referto positivo della SPECT .
   A questo punto dobbiamo arrivare alla conclusione che :
PER LA DIAGNOSI DI SINDROME DA INTOSSICAZIONE  CHIMICA MULTIPLA  ESISTONO SOLO DETERMINAZIONI ANAMNESTICHE , CIOE’  NOTIZIE  RIFERITE DAL PAZIENTE.
   Stando così  le cose si è proceduto comunque a stabilire un protocollo guida nella diagnosi clinica che indica in 13 i sintomi riferiti dal paziente la cui esistenza  è considerata fondamentale per porre una diagnosi clinica di MCS. Essi sono :
1alterazioni della funzione cognitiva
2-alterazioni della memoria
3-disorientamento e confusione spazio temporale
4-cambiamento di umore e di comportamento
5-dislessia
6-disturbi del sonno
7-crollo della libido e della potenza sessuale
8-attacchi simili alla epilessia
9-spossatezza
10-mal di testa
11-dolore cronico
12-eruzioni dell’epidermide
13-problemi gastrointestinali ( compresa la presenza di parassiti endemici : Leishmania. Giardia ecc.)-
  Ovviamente la raccoltà di questi sintomi soggettivi si deve accompagnare ad una valutazione in sede clinica obiettiva con :
ESAME DELLA PELLE  : alla ricerca di irritazioni, graffi, rossore, nodo linfatico sottomandibolare gonfio isolato ( si tratta di un reperto abbastanza costante nella osservazione clinica ma di  cui non si ha una spiegazione chiara in letteratura), gonfiore della parotide-
VALUTAZIONE NEUROLOGICA : lo studio sia clinico che strumentale dell’aspetto neurologico va tenuto in gran conto in quanto le sostanze chimiche tossiche hanno come vie di ingresso  oltre la vai digestiva e quella cutanea anche e più facilmente  l’apparato respiratorio attraverso la inalazione e quindi un passaggio facile, costante e rapido a livello di flusso cerebrale.
  Abbiamo già fatto riferimento alla necessità di esami complessi e costosi come la SPECT = tomografia ad emissione di fotoni singoli. Aggiungiamo la importanza della PET = tomografia ad emissioni di positroni e la RMNF = risonanza magnetica funzionale.
Ricordiamo , sempre nell’ambito della clinica neurologica, la elettromiografia e lo studio della soglia di percezione della corrente .  Infine va ricordata una valutazione della funzione neurovegetativa  fatta osservando l’adattamento alla temperatura, la traspirazione, la pressione arteriosa il tono della muscolatura liscia.
OCULISTICA In questo ambito va sottolineata la importanza della rilevazione della secchezza oculare come segno costante nella sindrome di cui stiamo trattando.
OTORINOLARINGOIATRIA-PNEUMOLOGIA
  A parte una clinica molto generica e costantemente presente e comune a molte altre patologie, intendo riferirmi a tosse, secchezza delle mucose, raucedine , vertigini, vanno segnalati in particolare  due dati clinici :
1-      Bassi livelli nelle IgA secretorie indice di un forte danneggiamento della mucosa
2-     Reperto di metaplasia squamosa nella biopsia della mucosa nasale.
3-     Indebolimento della elasticità polmonare.
GASTROENTEROLOGIA  In questo ambito si osservano, in corso di sindrome da intossicazione multipla, due patologie molto frequenti nella esperienza clinica quotidiana :
1-     Il reflusso gastroesofago
2-     La sindrome da intestino irritabile
IMMUNOLOGIA CLINICA
In questo ambito della valutazione clinica si osserva : oltre al già noto ed ovvio aumento delle IgE e degli eosinofili, si osserva una diminuzione dei linfociti killer e quindi il rischio di cancro, e la produzione di TNF alfa .
Per queste ragioni la sindrome da intossicazione multipla viene ad essere una condizione clinica che favorisce e predispone allo sviluppo di malattie autoimmuni
ENDOCRINOLOGIA
  Si osserva ipotiroidismo, effetti simil estrogenici delle sostanze chimiche inquinanti con sviluppo di dismenorrea e perdita della libido .
                               VALUTAZIONE DELL’INQUINAMENTO CHIMICO E MICROBIOLOGICO DI ALIMENTI E PIANTE MEDICINALI.
   L’interesse e la possibile utilità della fitoterapia impone la disponibilità di una sicura valutazione della qualità di un preparato.La ricerca di un metodo di valutazione si scontra innanzitutto con un dato di partenza che è quello della impossibilità di ottenere, per un preparato erboristico, la esatta composizione sia sul piano qualitativo che quantitativo- e quindi la impossibilità di riprodurre i risultati che si ottengono .D’altra parte bisogna disporre di un metodo sufficientemente specifico per misurare tutti i componenti di un prodotto.
   Nella valutazione di qualità in questo settore la tecnica utilizzata è la HPLC high pressure liquid cromathography . Questa è una tecnica che si basa sui principi di cromatografia classica, in questa tecnica si ha una colonna di materiale costituente la fase stazionaria su cui scorre la fase liquida in cui si trova il materiale da esaminare.     Si distinguono quindi due fasi e una miscela da studiare .La separazione fra i componenti della miscela viene per effetto di interazioni fra la fase  liquida e quella stazionaria .
Le interazioni sono costituite da interazioni elettrostatiche,dipolo-dipolo,forze di van der waals ,scambio ionico. Le varie tecniche di cromatografia oggi disponibili, se ne distinguono ben cinque( di ripartizione, di adsorbimento, a scambio ionico, gel permeazione e gel filtrazione), permettono di ottenere una valutazione sia quantitativa che qualitativa.
  Il principio che è alla base della tecnica è quello di rilevare l’assorbimento delle sostanze in esame nel visibile e\onell’ultravioletto e quindi in un range compreso da 200 a 280 nm -  
   Nella valutazione di qualità si studia la presenzaa o meno di
MUFFE
MICOTOSSINE
METALLI PESANTI
MUFFE .
Le muffe sono funghi pluricellulari. Esse non costituiscono un gruppo preciso in quanto esse si trovano nelle divisioni tassonomiche di ZYGOMICOTA,DEUTEROMICOTA,ASCOMYCOTA. La loro presenza è segno di decomposizione e marcescenza.
  Il danno per l’uomo non viene dalle numerose spore che le muffe rilasciano, ma dalle ife che crescono da queste spore e che possono aderire alle cellule del primo tratto dell’apparato respiratorio causando patologie soprattutto in soggetti che hanno insufficienze immunitarie.
  Le muffe che vengono testate sono PENICILLUM NOTATUM- NEUROSPORA CRASSA- STACHYBOTRYS-ASPERGILLUS NIGER –
MICOTOSSINE
  Le micotossine sono sostanze chimiche tossiche prodotte dai funghi
Vengono suddivise in quattro categorie :
1-veleni tossici caratterizzate dal fatto che provocano una distruzione cellulare generalizzata:
alfa amanitina-beta amanitina- gammaamanitina-epsilonoamanitina-amanina-amanullina
2-neurotossine che provocano problemi a carico del sistema  nervoso neurovegetativo
3-irritanti gastrointestinali    4-tossine simili al disulfiran\antabus
CAPITOLO  VI
                        CHE COSA E’  LA TERAPIA MORA
  LA TERAPIA MORA E’ UN METODO COMPLETO DI DIAGNOSI E TERAPIA, BASATO SULL’UTILIZZO DELLE FREQUENZE ELETTROMAGNETICHE DEL PAZIENTE
  OGNI INDIVIDUO INFATTI POSSIEDE UN SUO SPETTRO DI FREQUENZE CARATTERISTICO , CHE PUO’ ESSERE UTILIZZATO A SCOPO TERAPEUTICO-
  I NOSTRI PROCESSI BIOCHIMICI SONO REGOLATI DA CAMPI DI FREQUENZA ELETTROMAGNETICHE CHE AGISCONO ATTRAVERSO PROCESSI DI REGOLAZIONE ORMONALE E LINFATICA .
  SE ESSI VENGONO RIPETUTAMENTE DISTURBATI DA FREQUENZE ELETTROMAGNETICHE DANNOSE, ESPRESSIONE DELLA PRESENZA E DALLA AZIONE DELLE PIU’ SVARIATE TOSSINE ESOGENE ED ENDOGENE, SI HANNO DI CONSEGUENZA DELLE DISFUNZIONI ELETTROMAGNETICHE CHE CAUSANO UNO STATAO DI MALATTIA.
  LA TERAPIA DI REGOLAZIONE BIOLOGICA MORA E’ STATA IDEATA DAL MEDICO MORELL  E  DALL’INGEGNERE E.RASCHE NEL 1977.
  IN SINTESI QUINDI CON LA TERAPIA MORA SI    POSSONO ANALIZZARE LE FREQUENZE EMESSE DAL PAZIENTE E RINVIARE CONTEMPORANEAMENTE SIA LA IMMAGINE RIFLESSA DELLE VIBRAZIONI DISARMONI CHE  VENGONO COSI’ ANNULLATE, MENTRE LE FREQUENZE BIOLOGICHE POSITIVE VENGONO AMPLIFICATE .
  IL RISULTATO E’ UN RAFFORZAMENTO DELLE CAPACITA’  DI AUTOREGOLAZIONE DELL’ORGANISMO E UN DECONDIZIONAMENTO DELLE FREQUENZE DI TIPO PATOLOGICO .
    INTRODUZIONE
  L’APPARECCHIO E’ STATO IDEATO NEI PRIMI ANNI SETTANTA.
  L’USO DI QUESTA APPARECCHIATURA PERMETTE UN MUTAMENTO DI PROSPETTIVA NELLO STUDIO E NELLA CONCETTUALIZZAZIONE DELLA MALATTIA
   LA TERAPIA MORA RENDE INDIVIDUALIZZABILE L’APPROCCIO ALLA INTERPRETAZIONE DELLA PATOLOGIA E ALLA SCELTA DELLA TERAPIA .
  QUESTA TECNICA E’ USATA DA  MIGLIAI DI EMDICI NEL MONDO CON BUONI ED INTERESSANTI RISULTATI.
  ESSA SI BASA SULLE SEGUENTI LINEE DI STUDIO :
AGOPUNTURA TRADIZIONALE CINESE, OMEOPATIA , OMOTOSSICOLOGIA . ELETTROAGOPUNTURA SECONDO.VOLL  E RIENTRA NEL GRUPPO DELLE TECNICHE DI REGOLAZIONE BIOELETTRONICA O BER TECHNIQUES .
  PERTANTO IL MORA NON E’ SOLO UNO STRUMENTO DIAGNOSTICO E TERAPEUTICO MA ANCHE UNA CONCEZIONE DELLA MEDICINA E DELL’UOMO MALATO.
  QUESTA CONCEZIONE RAPPRESENTA UNA SINTESI DI CONCETTI DELLA MEDICINA OCCIDENTALE ED ORIENTALE .
  LA CARATTERISTICA CHE DISTINGUE IL MORA RISPETTO ALLE ALTRE TECNICHE DI REGOLAZIONE BIOELETTRONICA E’ LA POSSIBILITà DI ESEGUIRE UNA TERAPIA ESTREMAMEMNTE EFFICACE SENZA L’USO DI FARMACI OMEOPATICI O ALLOPATICI.
  CONCETTI BASE DI BIOFISICA
1-    UN PRIMO CONCETTO CHE DOBBIAMO ASSUMERE E’ CHE L’UOMO E’ IMMERSO IN UN ENORME INSIEME DI OSCILLAZIONI ELETTROMAGNETICHE PROVENIENTI DALLA TERRA E DAL COSMO .SENZA LE OSCILLAZIONI ELETTROMAGNETICHE LA VITA NON SAREBBE POSSIBILE.
2-    NE DERIVA CHE OGNI ESSERE VIVENTE , UOMO COMPRESO, RICEVEED EMETTE OSCILLAZIONI ELETTROMAGNETICHE .
3-    LE OSCILLAZIONI O RADIAZIONI ELETTROMAGNETICHE SONO CARATTERIZZATE DA : FREQUENZA –INTENSITA’ –DURATA E FORMA D’ONDA
4-    PROPRIETA’ GENERALI DELLE OSCILLAZIONI ELETTROMAGNETICHE :
a-     Vengono continuamente emesse da ogni cellula vivente
b-    Si propagano con la velocità della luce
c-      Informano in ogni istante l’intero organismo del suo stato attuale
d-    Informano l’organismo su quali meccanismi omeostatici debbano essere messi in azione per mantenerlo in salute
MEZZI   E VIE  DI INFORMAZIONE         DELL’ORGANISMO
   Nell’organismo umasno ci sono le seguenti vie di informazione che si differenziano per la velocità di conduzione della informazione.
VIE NERVOSE =  sistema nervoso centrale e periferico.
VIE UMORALI O CHIMICHE = sistema endocrino (ormoni ) che viene regolato dal feedback retroattivo del sistema linfatico costituito dal pleomorfismo del sistema delle interleuchine .
VIE ELETTROMAGNETICHE : sistema dei meridiani tradizionali cinesi regolato dalla legge dei cinque elementi e dalla circolazione energetica .
 
   DEFINIZIONE DI SALUTE
PER  SALUTE , DA QUESTO PUNTO DI VISTA, SI INTENDE LA CONDIZZIONE IN CUI TUTTE LE FUNZIONI DEGLI ORGANI E DEI TESSUTI SONO TRA LORO IN ARMONIA . IL MANTENIMENTO DI QUESTO STATO RICHIEDE UNA CONTINUITA’ DELLA INFORMAZIONE, UNA CIRCOLAZIONE CONTINUA DI ENERGIA .
  PERTANTO FRA TUTTE LE VIE DI COMUNICAZIONE ESISTENTI NELL’ORGANISMO , QUELLA ELETTROMAGNETICA , COSTITUITA DQ FREQUENZE COORDINATE E COERENTI , E’ QUELLA CHE PER LA SUA VELOCITA’ SODDISFA MEGLIO A QUESTI REQUISITI.
                     
          COME FUNZIONA IL MORA
  Parlare di come funziona il mora vuol dire che cosa si intende per terapia con le frequenze del paziente .
  La parte che segue serve per comunicare informazioni sufficienti per comprendere la parte diagnostica e terapeutica della terapia mora .
 Per quanto riguarda la parte diagnostica, la tecnica mora utilizza la metodica detta di elettroagopuntura secondo voll o organometria funzionale d’organo.
  Questa tecnica attraverso la misurazione dei punti periferici di agopuntura, permette una diagnosi molto precisa dello stato energetico dell’organismo .
  Il dott. Voll , dopo studi di circa 40 anni , ci ha dato una corrispondenza precisa di ciascun punto di agopuntura con determinati organi e tessuti.
  A partire da questa premessa possiamo ottenere
1-una visione bioenergetico-funzionale dei vari organi
2-informazioni delle relazioni che intercorrono fra questi organi.
  I valori misurati vengono letti su un quadrante che ha una scala che va da 0 a 100 unita’ di scala.   Essi corrispondono ad un minimo e ad un massimo di conducibilita’
  Distinguiamo adesso fra due concetti : quello di punto di agopuntura sano e punto di agopuntura malato .
 Punto sano : possiede una forza elettromotrice di circa 0,87 volt, una resistivita’ di 95 kohm ed una intensita’ di corrente di 8-10 microampere che si contrapporrà a quella erogata dal puntale di misura.
  Punto malato e concetto di caduta d’indice :
poiché la corrente di misura è positiva ed è applicata ad un punto di agopuntura , che è elettricamente negativo , e poiché cariche elettriche di segno opposto si annullano , affinchè il valore rimanga stimabile, la forza elettromotrice del punto deve essere rifornita continuamente dall’organo collegato energeticamente col punto stesso.
  Se ciò non avviene , si ha la caduta d’indice che significa che pur continuando a premere sul punto con pressione costante, il valore sul quadrante diminuisce fino ad un minimo: ad esempio da 80 a 65 us.
  Questo è il segno che l’organo collegato è in uno stato disfunzionale .
  Se la caduta d’indice esprime la patologia di un organo, lo scopo di una terapia e’ quello di ottenere invece un valore di 50 us non solo sul punto di agopuntura dove si e’ apprezzata la caduta di valore ma anche sui punti che sono ad esso correlati secondo la legge dei cinque elementi.
   Test dei medicamenti
  Si esegue ponendo il farmaco in una vaschetta in plexiglasscollegata con un filo elettrico all’apparecchiatura.
  Esso si basa sulla esistenza di energia radiante. Fin dal 1958 Morell eseguì  unaa serie di esperimenti e giunse alla conclusione che la irradiazione dei medicinali e’ di natura elettromagnetica e quindi simile alle onde radio, poiché viene trasmessa a distanza da particolari metalli che agiscono da antenne.
  La differenza fondamentale fra farmaci omeopatici e farmaci allopatici e’ che , mentre questi ultimi possiedono sia materia che frequenze agendo per via biochimica ed elettromagnetica, quelli omeopatici, che si collocano al di sopra della diluizione d23, cioè oltre il numero di Avogadro , agiscono solo attraverso le frequenze elettromagnetiche.
  Queste ultime possiedono la capacità di agire anche a livello biochimico, poiché determinate oscillazioni danno una informazione alle molecole ed alle cellule, spingendole ad iniziare le diverse reazioni biochimiche.
   Cosa è allora la terapia mora ?
Se le radiazioni dei medicinali si comportano come onde radio, dobrebbe essere possibile capatare queste oscillazioni, modularle su una frequenza portante, trasmetterle, riceverle, demodularle ed immetterle nel circuito di corrente del paziente .
  Tutto ciò viene realizzato nel 1974 da Rasche che costruì la ricetrasmittente per i medicinali o TSE ( test sender empfanger )-
  Ponendo il TSE trasmittente sui medicinali da testare ed il test ricevente inserito nel circuito dell’apparecchio mora, si ottenne una variazione dei valori come se il farmaco fosse stato in mano al paziente.
  Si ottenne così la prova definitiva che i medicinali omeopatici possiedono ed irradiano oscillazioni elettromagnetiche.
  Nel corpo del paziente sono presenti frequenze di ordine e grandezza analoghe a quelle dei medicinali .  Esse vengono indebolite o annullate dalle oscillazioni dei medicamenti per un fenomeno fisico di interferenza ondulatoria.
  Infine e’ possibile utilizzare le oscillazioni del corpo del paziente dal punto di vista terapeutico captandole con un elettrodo , modificandole e restituendole in maniera adeguata al paziente stesso con un altro elettrodo.
  Le frequenze fisiologiche vengono dette armoniche e vengono fatte passare attraverso i filtri dell’apparecchio mora, mentre le frequenze patologiche dette disarmoniche, vengono invertite grazie a dei filtri passa banda .
  In conclusione la terapia mora non fornisce alcuna energia al paziente, né alcuna sostanza , ma semplicemente cancella le frequenze patologiche che sono tali in quanto non permettono ai meccanismi di autoregolazione ( vedi PNEI)  del paziente di funzionare adeguatamente.  
              
 INDICE
INTRODUZIONE : PAG 2-4
CAPITOLO I  STAFILOCOCCO AUREO  PAG 4—9
CAPITOLO II  VIRUS INFLUENZALE  PAG 13—14
CAPITOLO  III STRATEGIA OMEOPATICA DI PREVENZIONE        PAG 14—19   
CAPITOLO IV  AUTOISOIMMUNIZZAZIONE   PAG 20—24
CAPITOLO V  SINDROME DA INTOSSICAZIONE CHIMICA MULTIPLA  PAG 25-35
CAPITOLO   VI CHE COSA E’ LA TERAPIA MORA  PAG 35—46
                                  
              



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