INTRODUZIONE
Questo primo opuscolo inaugura una serie di
pubblicazioni che hanno lo scopo di formare la opinione pubblica alla
conoscenza della propria persona e dei meccanismi mediante i quali ognuno di
noi puo’ lentamente scivolare in uno stato di malattia ma allo stesso modo
puo’ ritornare alle condizioni iniziali
di benessere .
Detta cosi’ sembra una cosa in parte ovvia e
in parte semplice da ottenere . In
effetti la questione e’ complessa e rimanda ad un percorso che non e’ solo di
acquisizioni teoriche ma soprattutto di esperienze condivise .
Ecco perche’ sono importanti incontri di confronto e di arricchimento
reciproco piuttosto che conferenze nel senso tradizionale.
La collana viene intitolata 833 per fare
riferimento alla legge del 1978 istitutiva del servizio sanitario
nazionale che non consideriamo come un
nostalgico riferimento perche’ e’ una legge ancora in vigore e quindi da
considerare ancora come quadro di riferimento di tutta la legislazione italiana
in termini di salvaguardia e produzione di salute individuale e collettiva .
Ci auguriamo di avere la capacita’ di
affrontare e scegliere argomenti che permettano di interessare ed allo stesso
tempo fornire modalità operative di cura di se stessi e della
collettivita’ a cui apparteniamo.
L’oggetto di questo primo opuscolo e’ la
illustrazione della tecnica di autoisoimmunizzazione omeopatica come risposta
di autogestione della nostra persona all’attacco di particelle estranee siano
essi microbi o agenti fisici o chimici
La prima cosa che mi preme affermare e’ che
bisogna eliminare la confusione che vige sul tipo di infezioni che sono in giro
e soprattutto su una loro periodicita’ che ne fa quasi un avvenimento
agonistico o un festival al quale prepararsi.
Per questo motivo ho scelto di iniziare la
mia esposizione con una panoramica su due tipi di infezioni:
1-lo
stafilococco aureo
2-i virus
influenzali
La prima cosa che bisogna dire e’ che queste
infezioni non sono episodiche ma costantemente presenti con una incidenza
sempre piu’ alta nella popolazione e con difficolta’ sempre maggiori di lotta
da parte dei presidi medici .
In secondo luogo mi preme sottolineare che
c’è una costante attenzione di istituzioni mediche nazionali ma soprattutto
sovranazionali in particolare europee
nel
monitoraggio e nell’intervento rispetto allo sviluppo di queste malattie.
CAPITOLO
PRIMO
Stafilococco
aureo
E’ un tipo di infezione di cui non si parla
molto, ma da cui molti di noi siamo colpiti soprattutto a livello respiratorio
con gravi rischi per la nostra salute
Il problema principale di questi batteri e’
che essi sono costantemente presenti con caratteristiche non patogene sulla
cute e sulle mucose dell’uomo .
Nel genere stafilococco si distinguono :
1-stafilococco
aureo presente nel 40-50% della cute e delle mucose umane esso e’ capace di produrre una tossina detta
coagulasi .C’è un test specifico mediante il quale si mette in evidenza il
batterio nel sangue
2-stafilococco
epidermidis
3-stafilococco
saprophyticus
Cosi’ descritta ci si domanda perche’ ad un certo punto
questo batterio , nelle sue varianti, diventa patogeno e provoca infezioni
gastrointestinali, respiratorie,genitali
ed urinarie?
Le conoscenze dominanti nella medicina
imputano la trasformazione in agente patogeno a tre cause :
1- Enzimi prodotti dal batterio che sono
capaci di attivare reazioni molto gravi nel corpo della persona infetta : le
coagulasi che provocano coagulazione del sangue, le ialuronidasi che
distruggono l’acido ialuronico che e’ un costituente importante del connettivo
dei tessuti,le dnasi che possono distruggere il dna delle cellule infettate
2- Tossine :sono proteine prodotte dal
batterio che hanno la capacita’ di provocare febbre, di distruggere cellule dei
tessuti dell’organismo in cui penetrano, ad esempio l’epidermide come fa la tossina
epidermiolitica , o di provocare gastroenteriti
3- Resistenza : con questo termine si
intende il fatto che questi batteri riescono a sopravvivere alla azione di
antibiotici anche dei più forti e attivi
verso la maggior parte dei microrganismi noti.
La causa della resistenza
batterica degli stafilococchi risiede nell’uso massiccio degli antibiotici
fatto negli anni precedenti perché in effetti questi microorganismi erano
inizialmente sensibili a una vasta gamma
di antimicrobici , ma attualmente essi
hanno contratto una modificazione genetica indicata con la sigla MRSA che sta
ad indicare la loro capacità di resistere alla netilmicina oltre che ai
classici macrolidi come eritromicina ,claritromicina ecc.
Questo gene modificato impedisce la
produzione di recettori batterici su cui agiscono gli antibiotici e attiva
invece la produzione sul batterio di un antigene polisaccaridico che impedisce
che le cellule che ci difendono, dette macrofagi, possano fagocitare e quindi
distruggere il batterio .
La situazione e’ ulteriormente complicata
dal fatto che il batterio e’ presente sulla cute e sulla mucosa nasale e
faringea determinando il cosiddetto stato di portatore che può essere transitorio e\o intermittente .
Sono queste le premesse biologiche che
spiegano lo sviluppo di un vero e proprio stato epidemico rispetto alla
infezione stafilococcica.
La prima epidemia si sviluppò negli anni 50,
quando il batterio sviluppo resistenza alla penicillina da poco sintetizzata da
Fleming. Questa prima epidemia ha
impiegato 10 anni per spegnersi quando sopraggiunse la disponibilita’ di una
nuova classe di antibiotici rappresentata dalle cafalosporine.
Ma gia’ negli anni 60 e 70 la infezione da
stafilococco continuava ad essere un grosso problema sanitario fino a quando
negli anni 80 ha assunto il carattere di una epidemia planetaria a causa della
modificazione genetica a cui abbiamo fatto riferimento . Si e’ coniato così il termine di stafilococchi MRSA cioè stafilococchi aurei resistenti alla
meticillina e a tutti gli antibiotici beta lattamici. In pratica questo vuol dire che per questi
ceppi non si hanno antibiotici validi e
si deve ricorrere all’azione di glicopeptidi.
Vedremo che l’approccio energetico e
sistemico della metodologia omeopatica ci dà la possibilità di ampliare i
nostri orizzonti e comprendere meglio cosa e’ la patogenicità di un batterio.
Come accennavamo all’inizio c’è un deficit
di informazione e di intervento preventivo adeguato nelle realtà piu’ vicine al
cittadino mentre a livello di organismi europei esiste una mappa europea della
epidemia da stafilococco aureo che puo’ essere consultata sul sito w.w.w.spatialepidemiology.net
Inoltre esiste un progetto della direzione
generale della agenzia della tutela del consumatore a livello europeo che ha
avviato un monitoraggio della situazione a partire dal 1998, collegando 600
laboratori in 28 nazioni compreso il nostro paese .
Quello che e’ importante sapere è che c’è
una attenzione scientifica e medica forte in Europa e nel mondo, basti pensare
che in un periodo di osservazione che va dal 1999 al 2002 sono stati segnalati
53264 isolamenti ematici. Il dramma è
che quello che osserviamo è che molti casi di otite , faringite, bronchite,
broncopolmonite, gastroenterite o cistite vanno spesso sotto la copertura del
comodo termine influenza per cui comunque si ricorre ad antibiotici che, se si
tratta veramente di virus, non servono a nulla anzi alimentano e rafforzano lo stafilococco
aureo.
Capitolo secondo
VIRUS
INFLUENZALI
I virus influenzali appartengono alla
famiglia degli ORTOMIXOVIRUS si
conoscono 3 tipi indicati con le lettere A,B,C.
Misurano da 80 a 120 nanometri contengono ,
come molecola che porta la informazione
ereditaria, un RNA composto da 8 segmenti.
Sulla loro superficie hanno tre strutture
importanti per il loro meccanismo di azione patogena e per la loro
denominazione .
Queste strutture sono :
-emoagglutinine indicate con la sigla HA: provocano
agglutinazione delle cellule dell’organismo che viene infettato
-neuraminidasi indicate con la sigla NA: provocano la
lesione della membrana delle cellule dell’organismo che viene infettato
determinando cosi’ quella breccia che permette al virus di penetrare
profondamente nei tessuti e negli organi
-proteina di
matrice indicata con la sigla M1
Il pericolo principale di questi
microorganismi è la loro capacità di modificare la struttura molecolare di
queste proteine di membrana e quindi di disorientare continuamente la capacità
di difesa dell’organismo infettato e di vanificare l’azione dei vaccini che
devono essere preparati ogni anno su ceppi virali che acquisiscono
caratteristiche sempre diverse.
A parte questa proprietà il virus in
generale e quello influenzale in particolare ha la proprietà di entrare nella
cellula animale attraversare il citoplasma, che è lo spazio compreso fra la
membrana esterna ed il nucleo,entrare nel nucleo dove c’è il DNA che è la sede
del patrimonio genetico della cellula, modificare il dna , ma soprattutto
sfruttare tutta la batteria chimica costituita dal nucleo e dal citoplasma
della cellula infettata per moltiplicarsi in quantita’ notevole e molto
rapidamente portando alla saturazione della cellula infettata che ad un certo
punto scoppia lasciando uscire nella circolazione sanguigna migliaia di nuove
particelle virali .
L’ecologia del virus, cioe’ la sua posizione
rispetto agli altri esseri viventi è di ubiquitarietà , cioè lo si trova in
tutti gli esseri viventi.
La specie che costituisce il serbatoio di
accumulo e replicazione dei virus influenzali e che quindi di per sé non viene
danneggiata dalla loro presenza, è rappresentata dagli uccelli . In questi troviamo le varianti 1 e 16 .
Le altre specie interessate sono :
cavalli :
h3 h7
suini :
h1,h3,h4
balene e
foche : h3 , h4 , h7
uccelli
domestici :h1 h16
uccelli
selvatici : h5
uomo :
h1,h2,h3
Altro aspetto importante è che ogni specie
ha prevalentemente rappresentato un
ceppo virale ma ogni ceppo può passare all’altra specie e viceversa . Quello che è importante tenere presente è la
centralità degli uccelli ed in particolare dell’anatra come ospite del virus o
serbatoio dove il virus vive indisturbato e realizza tutte le trasformazioni
molecolari che lo rendono poi capace di attaccare sempre con successo altri
animali e l’uomo.
E’ sulla base di questa acquisizione che il
fegato e il miocardio dell’anatra ( anas barbariae) vengono usati come fonte
per la produzione delle diluizioni omeopatiche
per la immunizzazione durante l’autunno e l’inverno .
Vedremo come la nostra proposta sia piu’
avanzata e precisa nei suoi effetti quando spiegheremo la autoisoimmunizzazione
a partire dal secreto nasofaringeo o salivare di ogni singolo individuo .
La autoisoimmunizzazione può essere l’unica
alternativa al problema della possibilità del virus influenzale di effettuare :
1
l’antigenic drift che consiste nella emergenza di ceppi virali modificati verso
i quali la popolazione non è immune per cui si determinano le epidemie .
2-l’antigenic
shift che consiste nella variazione , per uno stesso virus, della struttura
della emoagglutinina o della neuraminidasi che costituisce uno scompaginamento
più forte per la difesa umana e che da’ il carattere pandemico alla infezione
che vuol dire una mortalità di migliaia di persone in una area geografica
ristretta.
Bisogna sapere che lo shift può avvenire in
due modi:
a-per
riassorbimento che consiste nel mescolarsi di virus di origine aviaria e di
virus animali in un animale intermedio come il maiale dal quale il virus passa
all’uomo nella sua forma modificata
b- per salto
di specie che vuol dire passaggio diretto dei virus aviari al’uomo senza tappe
intermedie .
La questione da esaminare cioè è quella del
salto di specie e del mixing di
geni che ne deriva e che comporta la
creazione di specie virali difficilmente contrastabili.
Nella storia ci sono state pandemie con la
seguente successione :
1918
influenza spagnola dovuta a virus H1N1
1957
influenza asiatica dovuta a virus H2N2
1968
influenza di hong kong H3N2
1977 influenza
USA H1N1
1997-2007 influenze dovute a virus potenzialmente
pandemici H5N1 ; H7N3 ; H9N2;
H7N7 ;
2009 nuova influenza H1N1
-----------------------------------
Capitolo 3
STRATEGIA
OMEOPATICA DI PREVENZIONE .
Quando pensiamo alle malattie infettive la
nostra mente le associa subito al
concetto di sistema immune o difesa
immunitaria .
Occorre precisare brevemente cosa intendiamo
per difesa immunitaria. Consiste
essenzialmente nel far riferimento a delle speciali cellule presenti nel nostro
organismo e che sono la famiglia dei globuli bianchi e nel caso della battaglia
contro le infezioni si fa riferimento ai linfociti antigene specifici , cioè
reattivi verso molecole presenti e caratterizzanti specificamente alcuni
microorganismi.
Queste cellule sono produttrici di molecole
particolari che sono dette anticorpi , altri tipi di cellule sono capaci di
digerire (fagocitosi) la cellula estranea , altre collaborano con le
produttrici di anticorpi per rendere piu’ efficiente la azione di difesa .
Questa pur corretta visione della modalità
di risposta alle infezioni va inserita
in un quadro di riferimento più ampio che è quello della risposta allo stress.
Lo stress e’ una reazione di adattamento fisiologica , il che
vuol dire che lo stress e’ una risposta normale che caratterizza la vita di
ogni essere vivente, ma non deve superare una soglia di intensita’ ed
durata.
Dal punto di vista biologico e medico la reazione da stress viene divisa
in tre fasi : la fase di allarme o fase acuta caratterizzata da una massiccia
mobilizzazione di tutte le energie e possibilita’ di cui dispone l’organismo .
Si passa poi alla fase detta di
resistenza che non ha ancora i caratteri della malattia in quanto rappresenta
la fase in cui il sistema vivente si organizza per resistere ad affrontare
l’evento contrario alla sua omeostasi o equilibrio ma ce la puo’ancora fare
purchè non si vada oltre una certa intensità o durata.
Se si va oltre si entra nella fase di
esaurimento e il sistema sperimenta un crollo delle sue capacità di resistenza
.
Ciò che ci sembra più importante è il fatto
che prendiamo coscienza di essere un sistema complesso, integrato perche’
aperto al flusso informativo in entrata ed in uscita.
Inoltre la risposta di difesa o immunitaria
è il risultato di una integrazione fra sistemi di regolazione e questi sono la
componente psichica, quella neurologica , quella endocrina ed infine quella
immunologica .
La base biochimica , ciò che lega tra di
loro le tre componenti è il fatto che essi hanno in comune recettori cellulari
e molecole che costituiscono la grammatica comune per parlare una stessa lingua
per dare una risposta univoca e precisa.
Quindi i sistemi neurologico, endocrino,
linfatico intesi come strutture anatomiche e chimiche responsabili della
elaborazione di una risposta integrata, costituiscono una rete che per
definizione deve essere integra per poter essere efficiente e produttiva. Basta che una delle componenti sia in stato disfunzionale per compromettere
il funzionamento dell’insieme.
Quanto detto e’ la premessa alla strategia omeopatica di prevenzione
delle infezioni nel senso che innanzitutto bisogna puntare su uno stato di
omeostasi o integrazione delle rete PNEI.
Ne consegue che è premessa o buona
condizione essere in terapia omeopatica in quanto questa non è altro che usare
il livello elettromagnetico di organizzazione della materia di cui siamo
costituiti per inviare un segnale di regolazione o resetting =rimedio
omeopatico ad opportuna diluizione .
Ma oltre questo, che costituisce per così
dire la premessa generale, la strategia di prevenzione omeopatica contro le
infezioni si basa sui seguenti punti :
1-terapia
nosodica
Per nosode
si intende quanto sinteticamente
illustrato nella figura che segue:
Attualmente si fa riferimento ad una
concezione elettromagnetica di nosode intendendo con ciò che ogni particella microbica e’ supportata
una onda elettromagnetica con una sua
frequenza una sua intensità ed una sua durata rintracciabile nell’organismo
2- uso della
anas barbarie alla 200ch considerando
che con questo termine si indica rispettivamente il fegato e il miocardio
dell’anatra che è ospite abituale del virus influenzale e sede biologica delle
mutazioni annuali sviluppate dal virus-
3-uso della
echinace angustifolia e del ribes nigrum come supporto fitoterapico
Si riporta di seguito lo schema della
profilassi suggerita :
4-terapia
con le frequenze del paziente o autoisoimmunizzazione.
Capitolo 4
AUTOISOIMMUNIZZAZIONE
O TERAPIA CON LE FREQUENZE DEL PAZIENTE
Riteniamo che al momento questa sia la
strategia più avanzata disponibile in medicina e biologia quantistica
realizzabile grazie ad apparecchi di biorisonanza come il MORA super prodotto
dalla MEDTRONIK in Germania.
Si parte da una secrezione del paziente
questa puo’ essere costituita da urine , saliva , sangue o altro secondo lo
schema che segue e che pone in relazione il secreto con un particolare
particolare apparato e relativa
patologia
Il secreto può essere considerato come un
ologramma cioè un oggetto informazionale che nel piccolo contiene la
informazione globale di tutto il sistema .
In questo senso il secreto dà informazione
sulla condizione di tutto l’organismo vivente che stiamo studiando .
Nell’affrontare questa tematica della
diagnosi e terapia mediante il secreto del soggetto dobbiamo considerare la
infettivologia da un punto di vista completamente diverso da quello che
normalmente seguiamo. Molto
riduttivisticamente e semplicisticamente noi riteniamo che un essere vivente,
uomo compreso, sia attaccato ed infettato da un microorganismo secondo il punto
di vista della teoria dei germi come agenti patogeni formulata da Luis Pasteur
e la conseguente scelta di perseguire il “fine illusorio di progettare
pallottole magiche, ossia farmaci in grado di distruggere batteri specifici
senza danneggiare il resto dell’organismo “(Fritjof Capra
Il punto di svolta Feltrinelli )
.
Ricordiamo però che già Claude Bernard
formulava una teoria alternativa a quella di Pasteur pur aderendo al paradigma
riduzionistico dominante al suo tempo . Egli pero’ insistette sulla esistenza
di una relazione stretta ed intima fra un organismo ed il suo ambiente e per
primo introdusse il concetto di interno
inteso come ambiente interno in cui vivono gli organi ed i tessuti
dell’organismo .
Inoltre egli introdusse il concetto che in
un organismo vivente si ha la tendenza a mantenere il mezzo interno
essenzialmente costante ed introdusse così
il concetto di omeostasi .
Attualmente è assolutamente anacronistico
pensare ed operare nella sola ottica del ricorso ai farmaci per ragioni interne
alla evoluzione della biologia e della medicina in termini quantistici ( vedi
Medicina generale omeopatica di prossima pubblicazione ) cioè nei termini di
una rete di connessione elettromagnetica e biochimica che va dall’esterno del
soggetto , lo attraversa intercettando i sistema di regolazione
psiconeuroendocrinoconnettivoimmunologico
a cui si è fatto cenno nel cap n.3
Oggi, più che mai , è chiaro che bisogna
operare riequilibrando la risposta allo stress della rete PNEI e partire da
questo riequilibrio per allestire la migliore risposta alla aggressione di
agenti esterni microbici o chimici .
Quindi dobbiamo porci dal punto di vista
della biologia quantistica che significa , in ultima analisi, considerare che
posta la massa equivalente alla energia secondo la formula einsteniana (e=mc2),
quella che chiamiamo infezione ed a cui diamo il nome di batterio x o virus y è
riconducibile ad una frequenza elettromagnetica con una sua intensità, una sua
durata ed una sua morfologia .
Questa onda elettromagnetica :
1-ha un
valore positivo se posta su un sistema di assi cartesiano,
2-è
rilevabile attraverso sistemi di misurazione che leggono nell’ambito delle
terahertz quali la elettroagopuntura
secondo voll realizzata con apparecchi di biorisonanza come il MORA SUPER
3-è
neutralizzabile con lo sviluppo di onde di frequenza uguale e contraria
mediante dispositivi elettronici opportuni che permettono di realizzare quella
che definiamo terapia con le frequenze del paziente
CAPITOLO V
SINDROME DA INTOSSICAZIONE CHIMICA
MULTIPLA
INTRODUZIONE:
LO STUDIO DELLA CONTAMINAZIONE
BIOLOGICA E CHIMICA DELL’UOMO E DEL SUO
AMBIENTE E’ DI IMPORTANZA SEMPRE Più GRANDE E ALLO STESSO TEMPO PRESENTA UNA COMPLESSITA’
SEMPRE CRESCENTE, OLTRE CHE COSTI SEMPRE
PIU’ ALTI.
IN QUESTO LAVORO ESPORREMO LA POSSIBILITA’ DI UTILIZZARE LA TECNICA DI
ELETTROAGOPUNTURA SECONDO VOLL COME METODOLOGIA DIAGNOSTICA , SIA
COME TECNICA BASE DELLA TERAPIA MORA O TERAPIA CON LE FREQUENZE DEL PAZIENTE IN
DUE CASI :LA DIAGNOSTICA DELLA SINDROME DA INTOSSICAZIONE CHIMICA MULTIPLA E LA
VALUTAZIONE DELL’INQUINAMENTO CHIMICO E BATTERICO DI PIANTE MEDICINALI.
Con il termine sindrome in medicina intendiamo un complesso di sintomi
che concorrono alla caratterizzazione di un quadro clinico che può dipendere da
più cause-
Nello specifico la sindrome da intossicazione chimica multipla si può
definire come una reazione allergica di tipo immediato o di tipo I
Per definizione sappiamo che la allergia immediata è una risposta
allergica che insorge dopo pochi minuti fino ad un ora dopo l’entrata in azione
della causa che l’ha provocata-
Pertanto la sindrome da intossicazione multipla è stata inserita nella
CLASSIFICAZIONE INTERNAZIONALE
DELLE MALATTIE (ICD-10) con il codice
T 78.4.Questo è il codice attribuito
alle allergie non meglio definite.
La prima definizione della MCS è stata data nel 1987 da CULLEN .Si
tratta di una definizione clinica che si basa sulla elencazione di una serie di
sintomi o caratteristiche nosologiche che caratterizzano la sindrome .
1-
I sintomi si manifestano in
concomitanza ad una esposizione ambientale documentata.
2-
I sintomi riguardano più organi
3-
I sintomi compaiono e scompaiono con
stimoli prevedibili
4-
I sintomi sono provocati da prodotti
chimici con struttura e meccanismi diversi fra di loro.
5-
L’1 % della soglia minima di
tollerabilità di una sostanza tossica è sufficiente per determinare il quadro
clinico.
6-
Non esiste un test di funzionalità
organica che spieghi la sintomatologia.
Alla definizione di CULLEN fece seguito nel 1993 quella di NETHERCOTT
basata anche essa su una serie di caratteristiche cliniche della sindrome.
1-I sintomi sono
riproducibili
2-Si tratta di condizioni croniche
3- La sindrome si
manifesta anche per esposizioni a basse dosi, anche inferiori a quelle
stabilite essere tollerabili dall’organismo umano.
4- I sintomi migliorano
quando si eliminano le sostanze irritanti
5- I sintomi compaiono
per più sostanze non chimicamente affini
6-I sintomi riguardano
più sistemi di organo.
In tutte le società industrializzate esiste
una esposizione di fondo ambientale ad inquinanti chimici, pertanto la sindrome
da intossicazione chimica multipla è sempre in agguato , andrebbe diagnosticata
precocemente data la sua tendenza alla cronicizzazione e il suo esordio
subdolo, ma soprattutto data la possibilità di un suo innesco anche per dosi di
molto inferiori a quelle considerate tossiche o letali.
Il problema principe in questo caso è quello
della metodologia diagnostica.
Le due definizioni che
abbiamo fornito sono delle definizioni cliniche frutto della esperienza
decennale e restano, come sempre in medicina , un punto di riferimento
fondamentale. E’ sulla scorta di questa esperienza che negli Stati Uniti
vengono forniti ai medici di base dei
questionari per la rilevazione di indizi clinici della esistenza di persone
affette dalla sindrome da intossicazione multipla se possibile nella sua precoce fase di
manifestazione. Il primo questionario da
informazioni di tipo prevalentemente soggettivo e coglie l’obiettivo di determinare
l’intensità della sensibilizzazione ( vedi tabella questionario A ), il secondo
permette una valutazione più obiettiva
della intensità del disturbo ( vedi tabella questionario B ) I
questionari sono stati utilizzati per la individuazione e l’inserimento dei
pazienti nella categoria di soggetti affetti da MCS .
La importanza di una diagnosi non solo
precisa , ma soprattutto precoce, ha spinto gli studiosi del problema a cercare
determinazioni strumentali che mettessero al riparo da dubbi o sottovalutazioni
o sopravalutazioni del problema.
Si è innanzitutto cercato nell’ambito della
diagnostica biochimica utilizzando un parametro già abbondantemente noto quale
è quello del dosaggio delle immunoglobuline della classe IgE nel sangue . Si è ricorso allo studio statistico di questo
parametro perché per definizione esse aumentano nel caso di fenomeni di
allergie immediate di I tipo.
Il risultato dello studio statistico è però
deludente in quanto nei pazienti classificati su base clinica come affetti da
MCS o sindrome da intossicazione chimica multipla solo il 46,4 % presentava IgE
alterate. Pertanto la determinazione di alti livelli di IgE non può
considerarsi come parametro utile per la diagnosi di certezza di sindrome da
intossicazione chimica multipla.
Si è
passati allora ad utilizzare una diagnostica strumentale altamente sofisticata
quale la SPECT o tomografia
computerizzata ad emissione di fotoni singoli.
I motivi per cui è stata scelta una tecnica
così sofisticata e costosa sono due :
1-
La SPECT misura il flusso di sangue
di una regione cerebrale
2-
La SPECT è considerata patologica quando su una
superficie cerebrale di 3 cm si misura una riduzione di emissione di fotoni del
10 %-
Purtroppo anche il ricorso a questa tecnica non ha permesso di cogliere
l’obiettivo di una diagnosi cioè la precisione e la precocità in quanto nel
campione di pazienti studiato solo il 53,7 % aveva un referto positivo della
SPECT .
A questo punto dobbiamo arrivare alla conclusione che :
PER LA DIAGNOSI DI SINDROME DA
INTOSSICAZIONE CHIMICA MULTIPLA ESISTONO SOLO DETERMINAZIONI ANAMNESTICHE ,
CIOE’ NOTIZIE RIFERITE DAL PAZIENTE.
Stando così le cose si è
proceduto comunque a stabilire un protocollo guida nella diagnosi clinica che
indica in 13 i sintomi riferiti dal paziente la cui esistenza è considerata fondamentale per porre una
diagnosi clinica di MCS. Essi sono :
1alterazioni della funzione cognitiva
2-alterazioni della memoria
3-disorientamento e confusione spazio
temporale
4-cambiamento di umore e di
comportamento
5-dislessia
6-disturbi del sonno
7-crollo della libido e della potenza
sessuale
8-attacchi simili alla epilessia
9-spossatezza
10-mal di testa
11-dolore cronico
12-eruzioni dell’epidermide
13-problemi gastrointestinali (
compresa la presenza di parassiti endemici : Leishmania. Giardia ecc.)-
Ovviamente la raccoltà di questi sintomi soggettivi si deve accompagnare
ad una valutazione in sede clinica obiettiva con :
ESAME DELLA PELLE : alla ricerca di irritazioni, graffi,
rossore, nodo linfatico sottomandibolare gonfio isolato ( si tratta di un reperto
abbastanza costante nella osservazione clinica ma di cui non si ha una spiegazione chiara in
letteratura), gonfiore della parotide-
VALUTAZIONE NEUROLOGICA : lo studio
sia clinico che strumentale dell’aspetto neurologico va tenuto in gran conto in
quanto le sostanze chimiche tossiche hanno come vie di ingresso oltre la vai digestiva e quella cutanea anche
e più facilmente l’apparato respiratorio
attraverso la inalazione e quindi un passaggio facile, costante e rapido a
livello di flusso cerebrale.
Abbiamo già fatto riferimento alla necessità di esami complessi e
costosi come la SPECT = tomografia ad emissione di fotoni singoli. Aggiungiamo
la importanza della PET = tomografia ad emissioni di positroni e la RMNF =
risonanza magnetica funzionale.
Ricordiamo , sempre nell’ambito della clinica neurologica, la
elettromiografia e lo studio della soglia di percezione della corrente . Infine va ricordata una valutazione della
funzione neurovegetativa fatta
osservando l’adattamento alla temperatura, la traspirazione, la pressione
arteriosa il tono della muscolatura liscia.
OCULISTICA In questo ambito va
sottolineata la importanza della rilevazione della secchezza oculare come segno
costante nella sindrome di cui stiamo trattando.
OTORINOLARINGOIATRIA-PNEUMOLOGIA
A parte una clinica molto generica e costantemente presente e comune a
molte altre patologie, intendo riferirmi a tosse, secchezza delle mucose,
raucedine , vertigini, vanno segnalati
in particolare due dati clinici :
1-
Bassi livelli nelle IgA secretorie indice di
un forte danneggiamento della mucosa
2-
Reperto di metaplasia squamosa nella
biopsia della mucosa nasale.
3-
Indebolimento della elasticità
polmonare.
GASTROENTEROLOGIA In questo ambito si osservano, in corso di
sindrome da intossicazione multipla, due patologie molto frequenti nella
esperienza clinica quotidiana :
1-
Il reflusso gastroesofago
2-
La sindrome da intestino irritabile
IMMUNOLOGIA CLINICA
In questo ambito della valutazione
clinica si osserva : oltre al già noto ed ovvio aumento delle IgE e degli
eosinofili, si osserva una diminuzione dei linfociti killer e quindi il rischio
di cancro, e la produzione di TNF alfa .
Per queste ragioni la sindrome da intossicazione multipla viene ad
essere una condizione clinica che favorisce e predispone allo sviluppo di
malattie autoimmuni
ENDOCRINOLOGIA
Si osserva ipotiroidismo, effetti simil estrogenici delle sostanze
chimiche inquinanti con sviluppo di dismenorrea e perdita della libido .
VALUTAZIONE
DELL’INQUINAMENTO CHIMICO E MICROBIOLOGICO DI ALIMENTI E PIANTE MEDICINALI.
L’interesse e la possibile utilità della fitoterapia impone la
disponibilità di una sicura valutazione della qualità di un preparato.La
ricerca di un metodo di valutazione si scontra innanzitutto con un dato di
partenza che è quello della impossibilità di ottenere, per un preparato
erboristico, la esatta composizione sia sul piano qualitativo che quantitativo-
e quindi la impossibilità di riprodurre i risultati che si ottengono .D’altra
parte bisogna disporre di un metodo sufficientemente specifico per misurare
tutti i componenti di un prodotto.
Nella valutazione di qualità in questo settore la tecnica utilizzata è
la HPLC high pressure liquid cromathography . Questa è una tecnica che si basa
sui principi di cromatografia classica, in questa tecnica si ha una colonna di
materiale costituente la fase stazionaria su cui scorre la fase liquida in cui
si trova il materiale da esaminare. Si
distinguono quindi due fasi e una miscela da studiare .La separazione fra i
componenti della miscela viene per effetto di interazioni fra la fase liquida e quella stazionaria .
Le interazioni sono costituite da interazioni
elettrostatiche,dipolo-dipolo,forze di van der waals ,scambio ionico. Le varie
tecniche di cromatografia oggi disponibili, se ne distinguono ben cinque( di
ripartizione, di adsorbimento, a scambio ionico, gel permeazione e gel
filtrazione), permettono di ottenere una valutazione sia quantitativa che
qualitativa.
Il principio che è alla base della tecnica è quello di rilevare
l’assorbimento delle sostanze in esame nel visibile e\onell’ultravioletto e
quindi in un range compreso da 200 a 280 nm -
Nella valutazione di qualità si studia la presenzaa o meno di
MUFFE
MICOTOSSINE
METALLI PESANTI
MUFFE .
Le muffe sono funghi pluricellulari.
Esse non costituiscono un gruppo preciso in quanto esse si trovano nelle
divisioni tassonomiche di ZYGOMICOTA,DEUTEROMICOTA,ASCOMYCOTA. La loro presenza
è segno di decomposizione e marcescenza.
Il danno per l’uomo non viene dalle numerose spore che le muffe
rilasciano, ma dalle ife che crescono da queste spore e che possono aderire
alle cellule del primo tratto dell’apparato respiratorio causando patologie
soprattutto in soggetti che hanno insufficienze immunitarie.
Le muffe che vengono testate sono PENICILLUM NOTATUM- NEUROSPORA CRASSA-
STACHYBOTRYS-ASPERGILLUS NIGER –
MICOTOSSINE
Le micotossine sono sostanze chimiche tossiche prodotte dai funghi
Vengono suddivise in quattro
categorie :
1-veleni tossici caratterizzate dal
fatto che provocano una distruzione cellulare generalizzata:
alfa amanitina-beta amanitina-
gammaamanitina-epsilonoamanitina-amanina-amanullina
2-neurotossine che provocano problemi
a carico del sistema nervoso
neurovegetativo
3-irritanti gastrointestinali 4-tossine simili al disulfiran\antabus
CAPITOLO VI
CHE COSA E’ LA TERAPIA
MORA
LA
TERAPIA MORA E’ UN METODO COMPLETO DI DIAGNOSI E TERAPIA, BASATO SULL’UTILIZZO
DELLE FREQUENZE ELETTROMAGNETICHE DEL PAZIENTE
OGNI INDIVIDUO INFATTI POSSIEDE UN SUO
SPETTRO DI FREQUENZE CARATTERISTICO , CHE PUO’ ESSERE UTILIZZATO A SCOPO
TERAPEUTICO-
I NOSTRI PROCESSI BIOCHIMICI SONO REGOLATI
DA CAMPI DI FREQUENZA ELETTROMAGNETICHE CHE AGISCONO ATTRAVERSO PROCESSI DI
REGOLAZIONE ORMONALE E LINFATICA .
SE ESSI VENGONO RIPETUTAMENTE DISTURBATI DA
FREQUENZE ELETTROMAGNETICHE DANNOSE, ESPRESSIONE DELLA PRESENZA E DALLA AZIONE
DELLE PIU’ SVARIATE TOSSINE ESOGENE ED ENDOGENE, SI HANNO DI CONSEGUENZA DELLE
DISFUNZIONI ELETTROMAGNETICHE CHE CAUSANO UNO STATAO DI MALATTIA.
LA TERAPIA DI REGOLAZIONE BIOLOGICA MORA E’
STATA IDEATA DAL MEDICO MORELL E DALL’INGEGNERE E.RASCHE NEL 1977.
IN SINTESI QUINDI CON LA TERAPIA MORA
SI POSSONO ANALIZZARE LE FREQUENZE
EMESSE DAL PAZIENTE E RINVIARE CONTEMPORANEAMENTE SIA LA IMMAGINE RIFLESSA
DELLE VIBRAZIONI DISARMONI CHE VENGONO
COSI’ ANNULLATE, MENTRE LE FREQUENZE BIOLOGICHE POSITIVE VENGONO AMPLIFICATE .
IL RISULTATO E’ UN RAFFORZAMENTO DELLE
CAPACITA’ DI AUTOREGOLAZIONE
DELL’ORGANISMO E UN DECONDIZIONAMENTO DELLE FREQUENZE DI TIPO PATOLOGICO .
INTRODUZIONE
L’APPARECCHIO E’ STATO IDEATO NEI PRIMI ANNI
SETTANTA.
L’USO DI QUESTA APPARECCHIATURA PERMETTE UN
MUTAMENTO DI PROSPETTIVA NELLO STUDIO E NELLA CONCETTUALIZZAZIONE DELLA
MALATTIA
LA TERAPIA MORA RENDE INDIVIDUALIZZABILE
L’APPROCCIO ALLA INTERPRETAZIONE DELLA PATOLOGIA E ALLA SCELTA DELLA TERAPIA .
QUESTA TECNICA E’ USATA DA MIGLIAI DI EMDICI NEL MONDO CON BUONI ED
INTERESSANTI RISULTATI.
ESSA SI BASA SULLE SEGUENTI LINEE DI STUDIO
:
AGOPUNTURA
TRADIZIONALE CINESE, OMEOPATIA , OMOTOSSICOLOGIA . ELETTROAGOPUNTURA
SECONDO.VOLL E RIENTRA NEL GRUPPO DELLE
TECNICHE DI REGOLAZIONE BIOELETTRONICA O BER TECHNIQUES .
PERTANTO IL MORA NON E’ SOLO UNO STRUMENTO
DIAGNOSTICO E TERAPEUTICO MA ANCHE UNA CONCEZIONE DELLA MEDICINA E DELL’UOMO
MALATO.
QUESTA CONCEZIONE RAPPRESENTA UNA SINTESI DI
CONCETTI DELLA MEDICINA OCCIDENTALE ED ORIENTALE .
LA CARATTERISTICA CHE DISTINGUE IL MORA
RISPETTO ALLE ALTRE TECNICHE DI REGOLAZIONE BIOELETTRONICA E’ LA POSSIBILITà DI
ESEGUIRE UNA TERAPIA ESTREMAMEMNTE EFFICACE SENZA L’USO DI FARMACI OMEOPATICI O
ALLOPATICI.
CONCETTI BASE DI BIOFISICA
1- UN PRIMO CONCETTO CHE DOBBIAMO
ASSUMERE E’ CHE L’UOMO E’ IMMERSO IN UN ENORME INSIEME DI OSCILLAZIONI
ELETTROMAGNETICHE PROVENIENTI DALLA TERRA E DAL COSMO .SENZA LE OSCILLAZIONI
ELETTROMAGNETICHE LA VITA NON SAREBBE POSSIBILE.
2- NE DERIVA CHE OGNI ESSERE VIVENTE ,
UOMO COMPRESO, RICEVEED EMETTE OSCILLAZIONI ELETTROMAGNETICHE .
3- LE OSCILLAZIONI O RADIAZIONI
ELETTROMAGNETICHE SONO CARATTERIZZATE DA : FREQUENZA –INTENSITA’ –DURATA E
FORMA D’ONDA
4- PROPRIETA’ GENERALI DELLE
OSCILLAZIONI ELETTROMAGNETICHE :
a- Vengono continuamente emesse da ogni
cellula vivente
b- Si propagano con la velocità della
luce
c- Informano in ogni istante l’intero organismo
del suo stato attuale
d- Informano l’organismo su quali
meccanismi omeostatici debbano essere messi in azione per mantenerlo in salute
MEZZI E VIE DI INFORMAZIONE DELL’ORGANISMO
Nell’organismo
umasno ci sono le seguenti vie di informazione che si differenziano per la
velocità di conduzione della informazione.
VIE NERVOSE = sistema
nervoso centrale e periferico.
VIE UMORALI O CHIMICHE = sistema endocrino (ormoni ) che viene
regolato dal feedback retroattivo del sistema linfatico costituito dal
pleomorfismo del sistema delle interleuchine .
VIE ELETTROMAGNETICHE : sistema dei meridiani tradizionali
cinesi regolato dalla legge dei cinque elementi e dalla circolazione energetica
.
DEFINIZIONE DI
SALUTE
PER SALUTE , DA QUESTO
PUNTO DI VISTA, SI INTENDE LA CONDIZZIONE IN CUI TUTTE LE FUNZIONI DEGLI ORGANI
E DEI TESSUTI SONO TRA LORO IN ARMONIA .
IL MANTENIMENTO DI QUESTO STATO RICHIEDE UNA CONTINUITA’ DELLA
INFORMAZIONE, UNA CIRCOLAZIONE CONTINUA DI ENERGIA .
PERTANTO FRA TUTTE
LE VIE DI COMUNICAZIONE ESISTENTI NELL’ORGANISMO , QUELLA ELETTROMAGNETICA ,
COSTITUITA DQ FREQUENZE COORDINATE E COERENTI , E’ QUELLA CHE PER LA SUA
VELOCITA’ SODDISFA MEGLIO A QUESTI REQUISITI.
COME
FUNZIONA IL MORA
Parlare di come
funziona il mora vuol dire che cosa si intende per terapia con le frequenze del
paziente .
La parte che segue
serve per comunicare informazioni sufficienti per comprendere la parte
diagnostica e terapeutica della terapia mora .
Per quanto riguarda
la parte diagnostica, la tecnica mora utilizza la metodica detta di
elettroagopuntura secondo voll o organometria funzionale d’organo.
Questa tecnica
attraverso la misurazione dei punti periferici di agopuntura, permette una
diagnosi molto precisa dello stato energetico dell’organismo .
Il dott. Voll , dopo
studi di circa 40 anni , ci ha dato una corrispondenza precisa di ciascun punto
di agopuntura con determinati organi e tessuti.
A partire da questa
premessa possiamo ottenere
1-una visione bioenergetico-funzionale dei vari organi
2-informazioni delle relazioni che intercorrono fra questi
organi.
I valori misurati
vengono letti su un quadrante che ha una scala che va da 0 a 100 unita’ di
scala. Essi corrispondono ad un minimo
e ad un massimo di conducibilita’
Distinguiamo adesso
fra due concetti : quello di punto di agopuntura sano e punto di agopuntura malato
.
Punto sano : possiede
una forza elettromotrice di circa 0,87 volt, una resistivita’ di 95 kohm ed una
intensita’ di corrente di 8-10 microampere che si contrapporrà a quella erogata
dal puntale di misura.
Punto malato e
concetto di caduta d’indice :
poiché la corrente di misura è positiva ed è applicata ad un
punto di agopuntura , che è elettricamente negativo , e poiché cariche
elettriche di segno opposto si annullano , affinchè il valore rimanga
stimabile, la forza elettromotrice del punto deve essere rifornita
continuamente dall’organo collegato energeticamente col punto stesso.
Se ciò non avviene ,
si ha la caduta d’indice che significa che pur continuando a premere sul punto
con pressione costante, il valore sul quadrante diminuisce fino ad un minimo:
ad esempio da 80 a 65 us.
Questo è il segno
che l’organo collegato è in uno stato disfunzionale .
Se la caduta
d’indice esprime la patologia di un organo, lo scopo di una terapia e’ quello
di ottenere invece un valore di 50 us non solo sul punto di agopuntura dove si
e’ apprezzata la caduta di valore ma anche sui punti che sono ad esso correlati
secondo la legge dei cinque elementi.
Test dei
medicamenti
Si esegue ponendo il
farmaco in una vaschetta in plexiglasscollegata con un filo elettrico
all’apparecchiatura.
Esso si basa sulla
esistenza di energia radiante. Fin dal 1958 Morell eseguì unaa serie di esperimenti e giunse alla
conclusione che la irradiazione dei medicinali e’ di natura elettromagnetica e
quindi simile alle onde radio, poiché viene trasmessa a distanza da particolari
metalli che agiscono da antenne.
La differenza
fondamentale fra farmaci omeopatici e farmaci allopatici e’ che , mentre questi
ultimi possiedono sia materia che frequenze agendo per via biochimica ed
elettromagnetica, quelli omeopatici, che si collocano al di sopra della
diluizione d23, cioè oltre il numero di Avogadro , agiscono solo attraverso le
frequenze elettromagnetiche.
Queste ultime
possiedono la capacità di agire anche a livello biochimico, poiché determinate
oscillazioni danno una informazione alle molecole ed alle cellule, spingendole
ad iniziare le diverse reazioni biochimiche.
Cosa è allora la
terapia mora ?
Se le radiazioni dei medicinali si comportano come onde
radio, dobrebbe essere possibile capatare queste oscillazioni, modularle su una
frequenza portante, trasmetterle, riceverle, demodularle ed immetterle nel
circuito di corrente del paziente .
Tutto ciò viene
realizzato nel 1974 da Rasche che costruì la ricetrasmittente per i medicinali
o TSE ( test sender empfanger )-
Ponendo il TSE
trasmittente sui medicinali da testare ed il test ricevente inserito nel
circuito dell’apparecchio mora, si ottenne una variazione dei valori come se il
farmaco fosse stato in mano al paziente.
Si ottenne così la
prova definitiva che i medicinali omeopatici possiedono ed irradiano
oscillazioni elettromagnetiche.
Nel corpo del
paziente sono presenti frequenze di ordine e grandezza analoghe a quelle dei
medicinali . Esse vengono indebolite o
annullate dalle oscillazioni dei medicamenti per un fenomeno fisico di
interferenza ondulatoria.
Infine e’ possibile
utilizzare le oscillazioni del corpo del paziente dal punto di vista
terapeutico captandole con un elettrodo , modificandole e restituendole in
maniera adeguata al paziente stesso con un altro elettrodo.
Le frequenze
fisiologiche vengono dette armoniche e vengono fatte passare attraverso i
filtri dell’apparecchio mora, mentre le frequenze patologiche dette
disarmoniche, vengono invertite grazie a dei filtri passa banda .
In conclusione la
terapia mora non fornisce alcuna energia al paziente, né alcuna sostanza , ma
semplicemente cancella le frequenze patologiche che sono tali in quanto non
permettono ai meccanismi di autoregolazione
( vedi PNEI) del paziente di
funzionare adeguatamente.
INDICE
INTRODUZIONE
: PAG 2-4
CAPITOLO
I STAFILOCOCCO AUREO PAG 4—9
CAPITOLO
II VIRUS INFLUENZALE PAG 13—14
CAPITOLO III
STRATEGIA OMEOPATICA DI PREVENZIONE PAG
14—19
CAPITOLO
IV AUTOISOIMMUNIZZAZIONE PAG 20—24
CAPITOLO
V SINDROME DA INTOSSICAZIONE CHIMICA
MULTIPLA PAG 25-35
CAPITOLO VI
CHE COSA E’ LA TERAPIA MORA PAG
35—46