“Signore purificaci”.
Così comincia un salmo
Io credo, sulla base della mia esperienza di persona e di medico di medicina generale, che solo la mano di dio ci può pulire definitivamente dai danni biologici o dagli effetti avversi della infezione da covid e da vaccinazioni con virus geneticamente modificati.
Il danno biologico è un evento caratterizzato dalla irreversibilità e si presenta con caratteristiche diverse da persona a persona.
Nessuno di noi può dirsi esente da danno biologico dal momento che l’80% delle infezioni è asintomatica.
I motivi della irreversibilità vanno cercati innanzitutto nella caratteristica biologica principale del coronavirus, di seguito descritta.
Esso è un virus ad mRNA di 160 kilobasi, che produce oltre alla proteina spike alcune decine di altre proteine che somigliano a proteine di tessuti umani. Per cui quando infetta l’uomo, dopo essere passato dal serbatoio rappresentato dal pipistrello attraverso ospiti intermedi non ancora noti (o di cui non si vuole parlare, ma ne parlerò in altri video ed articoli), provoca una violenta risposta infiammatoria con produzione di scorie molecolari o radicali liberi in eccesso che provocano una risposta autoimmunitaria.
L’ autoimmunità è una condizione di disorganizzazione della risposta immunitaria che non riconosce più come parti dell’organismo, che deve difendere, i tessuti dove si svolge la battaglia fra agente esterno e sistema della difesa immunitaria innata.
La conseguenza è un autogol, un danno o distruzione del tessuto infettato. Pensiamo al danno provocato nelle ghiandole surrenali dove le autopsie hanno dimostrato lisi irreversibile di cellule.
Per cui il coronavirus è una bomba a grappolo che lascia devastato il territorio in cui scoppia: in pratica nessun organo viene risparmiato.
L’irreversibilità dei suoi effetti è inoltre legata al fatto che il coronavirus si integra nel genoma umano e quindi crea una situazione simile alla infezione da HIV caratterizzata da immunodeficienza e sindrome da stanchezza cronica.
Il coronavirus è una malattia cronica a carattere sistemico che deve essere affrontata con una profonda revisione dell’approccio clinico medico (il paradigma deterministico monocausale non è in grado di affrontare la situazione, ci vuole un approccio sistemico).
Le vaccinazioni tradizionali con virus attenuati non sono in grado di affrontare in maniera efficace la situazione e possono anzi contribuire a peggiorare la situazione.
Le vaccinazioni con coronavirus geneticamente modificati, sia quelle già fatte che quelle che vengono consigliate dalla OMS e dai paesi che vi aderiscono, creano un danno grave perché indeboliscono la difesa naturale bloccando la produzione di interferone alfa e rendono il virus capace di:
1-arrivare più direttamente al DNA;
2-di persistere nell’organismo grazie all’uso nella tecnologia delle nanoparticelle lipidiche in cui il virus viene schermato.
In ultima analisi la vaccinologia è una alleata del coronavirus.
Quanto detto è improntato a dare informazioni oggettive e quindi realistiche soprattutto rispetto a quello che si può e si deve fare.
I livelli di intervento sono due:
1- Tutela e rafforzamento costante e personalizzato del sistema della immunità innata
2- Diagnosi personalizzata della entità del danno cellulare mediante il calcolo della quantità di radicali liberi nel sangue e del potenziale antiossidante di quella persona
3- Eliminazione della intossicazione usando il protocollo vitaminologico di Giuseppe Di Bella.
Questa è la strategia da usare per tutti, ma in particolare per quei soggetti già affetti da patologie croniche degenerative su base autoimmune (i cosiddetti fragili) e verso le donne in gravidanza e i bambini.
Sicuramente occorre dire BASTA! alla dittatura tecnologica della vaccinologia. La scienza si basa su dati rilevati oggettivamente e passati al vaglio della esperienza della ricerca di base e della osservazione clinica.