COME FACCIAMO A RICONOSCERE I VOLTI?
DAVID HUBEL E TORNSTEN WIESEL HANNO FATTO UNA SCPERTA EPOCALE : ESISTE UNA REGIONE DEL CERVELLO DENOMINATA CORTECCA VISIVA PRIMARIA CHE ESTRAE I MARGINI DALLE IMMAGINI TRASMESSE DAGLI OCCHI .
QUESTA PERCEZIONE E’ CODIFICATA DA ATTIVITA’ ELETTRICA
IN QUESTO ARTICOLO AFFRONTIAMO DUE PROBLEMI :
- LOCALIZZARE LE REGIONI CEREBRALI DEDICATE AL RICONOSCIMENTO DEI VOLTI
- DECIFRARE IL CODICE O SCHEMA DEGLI IMPULSI ELETTRICI CHE CI PERMETTE DI IDENTIFICARE LE PERSONE INTORNO A NOI
SI E’ SCOPERTO ( RICORRENDO ALLA RISONANZA MAGNETICA FUNZIONALE) CHE ESISTE UNA AREA DEL CERVELLO UMANO CHE RISPONDE PIU’ INTENSAMENTE A IMMAGINI DI VOLTI CHE AD IMMAGINI DI QUALSIASI ALTRO OGGETTO CHE SI METTEVA IN EVIDENZA SOLTANTO QUANDO IL SOGGETTO ERA NELLO SCANNER .
ESPERIMENTO CONDOTTI SULLA SCIMMIA HANNO PERMESSO DI EVIDENZIARE CHE LA SEDE PER LO SVOLGIMENTO DEL COMPITO DI RICONOSCIMENTO DEL VOLTO SI TROVA NELLA CORTECCIA INFERO-TEMPORALE SECONDO QUANTO NEGLI ANNI SETTANTA AVEVA GIA’ INTUITO CHARLES GROSS.
LA RISONANZA MAGNETICA FUNZIONALE E’ UNA TECNICA CHE MOSTRA UN AUMENTO DEL FLUSSO SANGUIGNO IN UNA AREA CEREBRALE QUANDO UN SOGGETTO GUARDA DEI VOLTI MA NON PERMETTE DI CAPIRE COSA STANNO CODIFICANDO I NEURONI IN QUALLA AREA .
LA RELAZIONE FRA LA VARIAZIONE DI FLUSSO SANGUIGNO E LA ATTIVITA’ ELETTRICA SPECIFICA E’ INCERTA .
SI E’ PENSATO DI AGGIRARE IL PROBLEMA AMPLIFICANDO LA ATTIVITA’ ELETTRICA DI SINGOLI NEURONI REGISTRATI CON UN ELETTRODO E DI CONVERTIRLI IN SEGNALI ACUSTICI E SI E’ VISTO CHE QUASI OGNI CELLULA IN QUELLA AREA ERA DEDITA ALLA ELABORAZIONE DEI VOLTI E RISPONDEVA INTENSAMENTE AI VOLTI E ASSAI POCO AD ALTRI OGGETTI.
ADDIRITTURA SINGOLI NEURONI POSSONO ESSERE SELETTIVI PER VOLTI DI PERSONE FAMILIARI CON NOMI BEN PRECISI ,A NON MANIFESTAVANO SEMPRE LA STESSA FREQUENZA DI SCARICA PER OGNI VOLTO .
LA DISTANZA FRA GLI OCCHI DEI VOLTI OSSERVATI , PARTENDO DA UN MINIMO AD UN MASSIMO , AVEVA UN RULO FONDAMENTALE NEL LAVORO DI RICONOSCIEMENTO.
INDIVIDUATA CON SICUREZZA L’AREA DEL CERVELO INTERESSATA AL PROCESSO DI RICONOSCIMENTO , BISOGNAVA CAPIRE COME IL CERVELLO RAPPRESENTA GLI OGGETTI VISIVI.
UNA IPOTESI E’ CHE I VOLTI POTREBBERO ESSERE RILEVATI CONTROLLANDO SPECIFICHE RELAZIONI PER CONTRASTO FRA DIFFERENTI PARTI DEL VOLTO CON UN METODO COMPUTAZIONALE COME FA UN COMPUTER .
LE CELLULE DEPUTATE ALLA INDIVIDUAZIONE E RICONOSCIMENTO DEI VOLTI USANO RELAZIONIDI CONTRASTO FRA LE PARTI DEI VOLTI STESSI.
A QUESTO PUNTO DELLA RICERCA SI E’ VISTO CHE CI SONO REGIONI DEI VOLTI IN ENTRAMBI EMISFERI CEREBRALI , LE CELLULE SONO DISTRIBUITE LUNGO LUNGHEZZA DEL LOBO TEMPORALE .
SI TRATTA DI SEI REGIONI CHE SONO DISTRIBUITE IN MANIERA CASUALE NELLA CORTECCIA INFEROTEMPORALE ( COME SI PUO’ VEDERE NELLA FIGIRA ALL’INZIO DI QUESTO ARTICOLO )
QUESTE SEI REGIONI POTREBBERO COSTITUIRE UNA CATENA DI MONTAGGIO PER ELABORARE I VOLTI NE CONSEGUE CHE DEVONO ESSERE CONNESSE FRA LOROE OGNUNA SVOLGA UNA DISTINTA FUNZIONE .
RESTA DA CAPIRE SE , UNA VOLTA CHE VENGONO COLPITE LE REGIONI PER IL RICONOSCIMENTO DEI VOLTI, SONO ATTIVATE ANCHE ALTRE AREE CEREBRALI NONCIRCOSTANTI CON LA CORTECCIA .
COMUNQUE LE REGIONI DEI VOLTI STABILISCONO DELLE FORTI CONNESSIONI FRA DI LORO ED OGNONA SVOLGE UN RUOLO PRECISIO
IL FATTO CHE AGISCANO COME UNA CATENA DI MONTAGGIO PERMETTE DI RISOLVERE UAN DELLE SFIDE PIU’ GRANDI DEL PROCESSO DELLA VISIONE: RICONOSCERE LE COSE INTORNO A NOI NONOSTANTE LE VARIAZIONI DELLA LORO SEQUENZA O PROBLEMA DELLA INVARIANZA .