Come brani di una musica che non so scrivere
Ondeggia la mente
Martella un ricordo che può non essere di dolore
Se in esso la mente e l’anima insieme possono riposare
Viene così se c’è improvvisa
Non le si corre dietro
Ma si aspetta che sorga
No è la tua parola , ma plasma un magma interno mosso da una vibrazione esterna
Più la cerchi più non si fa trovare
E poi , cosa più importante non si scrive
Per farla vedere , ma per lasciare che l’anima parli
Albero di natale antico
Spazio piccolo in cui molte cose concentrate
Sempre lo stesso problema spazi ridoti
Ma le cose erano ordinate
Come sapevi fare tu sola
E come ogni anno le luci ordinate e insieme , di fondo ,
la luce della vecchia radio
i quello spazio mobile , tavolo, due letti albero di natale e radio grammofono con luce calda blu
e musica
c’era un'altra stanza
più piccola lì era il mio ufficio
ma la vibrazione non ancora al punto giusto
dove sei perché non ci sei
sapevo e te l’ho scritto che quando non ci saresti stata sarebbe stata
una follia ed è ora è la mia follia il mio vuoto
vorrei fumare non posso
sai ho tre tubi finti al posto di quelli originali
ma ti ho abbandonata
non ho visto la fine non so come andare avanti di fatto sono bloccato
come con le ganasce e una macchina bloccata
non c’è niente da fare
lo sapevo ma non ho fatto nulla
stanchezza improvvisa nelle mani e nei piedi i crampi
le braccia cadono si ricarica di energia ma dove uscire , perché uscire
dove andare solo se sapessi suonare
forse
ma è sempre dannazione quasi ora fumo
e poi nulla cambia , sai si vive ogni momento con lo stesso sfondo
anche se non lo si evoca o si nasconde
niente e nessuno può sostituire
qui subisco , condivido , sento ma non ascolto
corro verso un rifugio che è l’altare devo andarci stanotte e mantenere la costanza
ricordi quando andavo a servire messa presto al mattino
tu non volevi
e se passarlo con te perché non rispondi più
hai ragione non ti ho parlato per anni e ora cosa voglio ?
e se parlo con dio e con il suo figlio
la sua madre
o madre mia è una dannazione , una solitudine
non c’è abbastanza calma
stasera l’anima non parla
forse troppi assenti
troppi conflitti non sedati e non composti
e soprattutto troppa velocità
il simbolo definisce una identità
ed il bromazepam calma una energia da contenere
carmine vagava per la casa in cerca di ascolto
e la comunità lo conteneva
cristo che è stato sempre fuori dalle mura e da regole
si versava per strade agitate ieri come oggi
ma è stato un errore
cristo è un fiume ordinato è via verita e vita
e le vie sono infinite ma ben tracciate altrimenti ci si perde sicuramente
per rivoli e scorciatoie e si finisce in vicoli ciechi
ma cristo è come una autostrada dove si può sempre ritornare
l’unico problema è che se ci si è allontanati troppo diventa duro e scuro tornare
e soprattutto quando non si torna
o si è vicini al ritorno
rischi anzi è sicuro che non trovi più persone e cose
i ricordi non si materializzano ma la mente se lasci parlare l’anima
la mente puo’ materializzare persone e cose
si è oltre sopra nel mondo vero
nel tessuto che tutto costruisce
babbo natale
piccolo
mi picchettavi sulle spalle
perché non ricordare quel tuo gesto
mi chiamavi a scendere a terra a giocare con te
non ti portano
io non vengo ma se ti penso e ti vedo
gli occhi di materia sono solo strumenti
cristo mi porta da te e tu tramite lui vieni da me
se potessi abbracciarti il tempo esiste ma la forma delle nostre persone è
ormai scritta dalla penna che evoca l’eterno
la musica che ti piace
ti vedrò oltre il mio vitreo appannato da cataratte
lui ci porterà l’uno verso l’altro
ci diamo la mano per alzarci in piedi
stai in piedi s
tu sei il progetto senso degli altri anni che spenderò
non sanno quello che fanno
e non pagheranno ne a me ne a te
non abbiamo conti aperti
tu creerai , produrrai
prendi la bandiera del nostro nome e portala avanti sempre per vincere non su altri uomini
portalo per pregare il dio che ti fece usando un ventre che anche se non di maria madre
che non ti stanno insegnando c’è
per me e per te ti porterò un piccolo rosario d’oro con cui la pregherai sempre
lo prenderò a pompei dove apparse
a metà strada fra me e te
pensano che sia un muro come quello che costruiscono per non condividere il pane della vita con chi
ha semplicemente fame
ma ti porterò un piccolo catechismo per i bambini
non riusciranno a togliertelo
è uno strumento sacro
sono strumenti sacri
chi li vuole distruggere si distruggerà
sai sono un uomo come te e non riesco a non odiare
ma ti dico non vergognarti mai dei tuoi sentimenti
ma non usarli per fare del male
sai il tuo vecchio nonno
cioè quello che viene prima di te
è un medico , non fa il medico è un medico
il medico stà con la gente , tutta la gente , qualsiasi gente
anche se gli è difficile
il tuo nonno , quello che viene prima di tè, ha difficoltà a stare con qualsiasi persona
ma ci stà perché è medico
ricorda è medico non fa il medico
il medico è un mestiere , si inventa , si costruisce , si produce come un pane
per il pane ci vuole il lievito
oggi quelli che pensano di averti fatto sanno usare solo il lievito di birra
e quello gonfia ( scusa il nonno , quello che viene prima di te, parla per metafore)
la metafora scherza sul reale perché sa quanto è falso e ingannevole e crudele il reale , la metafora no, essa è vera
ti insegneranno il contrario
non dargli retta sono ignoranti
e l’ignorante per definizione è quello che sa,
invece la verità è che non sappiamo
forse comprendiamo e solo alla fine conosceremo .
torniamo al lievito quello vero , come la metafora, è il lievito madre
ricordati madre
sai la mia è andata via sono venuto nella sua casa troppo tardi
ed è andata via , giustamente era stanca di aspettarmi o doveva uscire per forza a fare la spesa
io ti prometto che non andrò via prima che tu possa venire grande , alto, forte , pieno di conoscenza
verrai a prenderti il mio anello e le chiavi della mia biblioteca che non sarà più mia ma di quanti vogliono fare della conoscenza l’arma per combattere la giusta battaglia che una sola
trovare un bambino saggio, forte perché la forza non sta il muscoli di carne destinata a marcire , né in percorsi perversi della mente alterata
verrai pulito, chiaro e semplice e netto nel linguaggio
verrai per andare oltre me e continuare a vincere sul male
anche se oggi ti avvolge come una nuvola di fumo basso denso e stomachevole di hashish
ti prometto che ti aspetto
ma prima corona d’oro del rosario e catechismo per i piccoli
li farò benedire contro diaballein che credette e crede di vincere contro yehowa ma il suo figlio il cristo vendicatore è nato
vuol dire che è già nel tempo che è una nostra invenzione
per schiacciarlo in un non tempo
quando non ci sarà più tempo per prendere tempo
giusto l’attimo per chiedere un perdono che non è detto che sia dato
per chi dà scandalo ad uno dei miei piccoli meglio legarsi una macina al collo e gettarsi in mare
e non saranno riconosciuti e resteranno fuori dove è pianto e stridore di denti
darò a zia lalla di darti queste cose scritte
sai può darsi che una di queste sere anche io dovrò andare per forza a fare la spesa come ha fatto la mia mamma tre anni fa
forse è uscita per comprarmi il regalo di natale
si
perché è uscita pochi giorni prima di natale lasciando il letto in disordine
ora sono nella sua stanza
da stasera la chiamerò perché ritorni come una volta a coprirmi le spalle con la coperta
sappi che non sono solo c’è la nonna ,
la buona nonna ondina chiamala così
non chiamarla assunta se no si arrabbia
se la incontri strigile forte le braccia al collo
la tua stretta non è efficace come la mia né come quella dei suoi figli
la tua è più forte
buon natale VINCENZO